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Da Organizzatori

PARCO DEL DELTA DEL PO. Bettolino di Foce, Ristorante il Pentagramma, La Fattoria degli Animali
e Azienda Agrituristica Prato Pozzo- Rifugio di Valle: sono questi i 4 ristoranti che rappresenteranno la riser-va di Biosfera del Delta del Po al concorso gastronomico UPVIVIUM, che coinvolge tre delle Riserve di Bio-sfera MaB UNESCO italiane (Appennino Tosco-Emiliano, Delta Po e Alpi Ledrensi e Judicaria). Tre territori caratterizzati da eccellenze agroalimentari ed una rinomata tradizione gastronomica coinvolti in un progetto che intende proprio favorire ed incrementare l’utilizzo delle produzioni agroalimentari locali, spesso elementi di conservazione della “biodiversità coltivata ed allevata”.
Progetto sostenuto anche dal Comitato Tecnico Nazionale MaB, che ne riconosce l’importanza anche in termini di testimonianza della capacità di collaborare e fare rete delle Riserve di Biosfera MaB UNESCO ita-liane, UPVIVIUM vedrà in gara 30 ristoranti che si sfideranno da venerdì 6 ottobre 2017 fino a domenica 17 dicembre 2017 nell’ideazione di ricette, tutte create appositamente grazie anche al supporto e supervi-sione di ALMA – Scuola Internazionale di Cucina Italiana.
Il tema che caratterizza il concorso in questa edizione è “la tavola conviviale”, che permette di valorizzare la creatività degli chef in concorso ed offre al cliente l’esperienza dello stare a tavola e del condividere il cibo con gli altri commensali. Un’esperienza gastronomica che ci riporta ai valori dell’Italia mezzadrile, ma anche molto moderna ed in grado di soddisfare la curiosità di chi, nell’arco di un pranzo o di una cena vuole fare un tour enogastronomico di un territorio.
Sul sito Upvivium (www.upvivium.it) potranno essere lette e votate le ricette create ad hoc e proposte nel menù dai vari ristoranti in gara, contribuendo a definire il ristorante vincitore per la giuria popolare. I vincitori della giuria tecnica saranno invece proclamati a marzo 2018 quando i migliori 9 ristoranti saranno si “sfide-ranno” in una finalissima in tempo reale nelle cucine della magnifica Reggia di Colorno (PR), sede di ALMA. Tutte le novità su Upvivium saranno sempre disponibili sulla pagina Facebook www.facebook.com/upvivium/ e sulle pagine Facebook delle singole Riserve di Biosfera.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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