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Da ufficio stampa CNA Ferrara

Concluse le due Giornate di Orientamento alla imprenditorialità organizzate dalla Cna di Ferrara, che hanno coinvolto oltre 700 studenti e i loro insegnanti, decine di imprenditori con le loro maestranze.

Il lavoro e l’impresa, le aspirazioni dei giovani

in visita alle imprese eccellenti della Cna

Ferrara – Primo, trovare lavoro. E’ chiaro l’obiettivo per i 550 giovani delle quarte e quinte classi superiori, in visita presso le piccole e medie imprese ferraresi, in occasione della seconda e ultima delle Giornate di Orientamento alla imprenditorialità, organizzate dalla Cna di Ferrara. Così Houssine, della VA dell’Iti di Portomaggiore, impegnato, con la sua classe, ad esplorare il funzionamento dell’azienda Iosco Cablaggi di Argenta, che già ha una idea su dove troverà occupazione dopo il diploma. Una occupazione, prima di tutto. Per guadagnare e, quindi, per vivere, gli fa eco il 18enne coetaneo Matteo. Marco, invece, nonostante l’indirizzo tecnico di studi, sa già che farà l’imprenditore nel settore della moda come suo padre, una propensione maturata recentemente, con convinzione. Ma è una mosca bianca, perché la maggior parte dei ragazzi in visita alle imprese, accolti con grande attenzione e disponibilità dagli imprenditori, hanno in testa un lavoro dipendente.

Entrambe le attività, tanto quella del lavoratore che dell’imprenditore, sostiene Tiziano Realdini, titolare della Trt di Runco, azienda di 15 dipendenti che produce particolari meccanici, possono comunque essere svolte con soddisfazione. “Certo – aggiunge Realdini – il mestiere dell’imprenditore richiede un po’ più di impegno e maggiori sforzi, serve davvero la voglia di farlo. Ma, con la volontà e un po’ di fortuna, si può senz’altro riuscire”.

Antonio Leonigro, insegnante dell’Ipsia di Argenta che accompagna le quinte A e B alla Cpm di Claudio Castaldini a Portomaggiore, è convinto che questa immersione dei giovani nel mondo dell’impresa sia utilissima, che serva loro a conoscere meglio “la vita reale”. La realtà dopo la scuola è per Luca la ricerca di una occupazione retribuita, condizione essenziale per vivere, senza escludere la passione, perché “non averla significa sprecare la propria vita”.

Questi i nomi di tutte le imprese impegnate nel programma dell’ultima delle due Giornate di orientamento all’imprenditorialità, promosso dalla Cna: Cablaggi Iosco srl (Argenta – assemblaggi, cablaggi elettrici e montaggi elettromeccanici), Cappelli Ricami srl (Bondeno – ricami di precisione), Cpm di Castaldini Stefano srl (Portomaggiore – costruzioni meccaniche), Delphi International srl (Ferrara – comunicazione e marketing), Dinamica Media srl (Ferrara – web agency e marketing), Intraprese fotografiche (Ferrara – fotografia, graphic design e soluzioni web), La Salani srl (Copparo – prodotti panificazione e pasticceria), Logikamente di Ciammarughi Stefano & C. snc. (Ferrara – agenzia web e software house), Oberti srl (Ferrara – riparazioni elettromeccaniche e vendita macchine elettriche), Officina meccanica Mingozzi Franco & C. sas (Ferrara – autoriparazione e centro revisione), Scacco matto (Portomaggiore – servizi per la salute mentale, recupero disabili psichici), Seba protezione srl (Cento – dispositivi di protezione individuale, antinfortunistica), Società Agricola Pomposa di Vittorio Scalambra e C. sas. (Pomposa -azienda vinicola), Suono e immagine di Franco Davide e C. snc (Ferrara – impianti audio – video e luci per eventi), Torrefazione Caffè Krifi (Ferrara – torrefazione caffè), Trt di Realdini Tiziano & C. sas (Portomaggiore – torneria e fresatura meccanica costruzione parti meccaniche), Vetreria Box Doccia S. Agostino (S. Agostino – lavorazione vetro, box doccia e arredobagno). Gli Istituti scolastici coinvolti nel programma delle visite sono: di Ferrara, IT Bachelet, IIS Carducci, Istituto Vergani – Navarra, IPSIA Copernico – Carpeggiani; di Cento, IIS Carducci sede di Bondeno, IIS Bassi Burgatti e IIS Fratelli Taddia; IISS Montalcini sedi di Argenta e di Portomaggiore; Istituto Guido Monaco da Pomposa di Codigoro; IISS Remo Brindisi di Lido degli Estensi.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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