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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Sabato 25 aprile la tradizionale pedalata CicloDelta della Libertà, promossa dall’Anpi di Comacchio, riserverà grandi sorprese ai partecipanti

In occasione del 70º anniversario della Liberazione, la pedalata non agonistica, giunta alla 28^ edizione, unirà lo sport alla storia antica e a quella della Resistenza. Alle ore 9.30, con ritrovo alle ore 9.15 nel parco della Resistenza, il corteo di ciclisti, dopo il saluto alle Autorità davanti alla torre civica dell’Orologio, riunite per l’alzabandiera, darà vita ad un percorso resistenziale-storico-archeologico di grande interesse storico oltre che ambientale. Ad ogni partecipante verrà donato un berrettino. Anche l’Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione ALICE CARLI, parteciperà alla “CicloDelta della Libertà”. Per l’occasione, l’archeologo Mario Cesarano, funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna e lo scrittore e giornalista Luciano Boccaccini guideranno la CicloDelta con tappa al cippo di Vincenzino Folegatti (IN FOTO). Cesarano (ALTRA FOTO) aprirà un interessante excursus sull’antico insediamento greco-etrusco legato alla vicina necropoli di Spina, che sorgeva proprio nei pressi del casone “Paviero”, dove il giovanissimo partigiano Folegatti, validissimo elemento della 28^ Brigata Partigiana, è rimasto ucciso il 18 aprile 1945, a seguito dello scoppio di una mina anticarro. Sempre in bicicletta si raggiungerà l’altro sito archeologico di Santa Maria in Padovetere, dove i partecipanti potranno ammirare i resti dell’antica pieve paleocristiana ed i recenti scavi, grazie ai quali è venuta alla luce una nave tardo-romana. Dopo la visita, il corteo proseguirà la pedalata, percorrendo la Valle Pega, sino al ponte mobile San Pietro, con meta finale il Parco della Resistenza. Per informazioni: DOTT. LUCIANO BOCCACCINI (presso la biblioteca comunale “L. Muratori”, tel. 0533.315806) e VINCENZINO, FOLEGATTI, Presidente dell’ANPI di Comacchio (tel. 0533 313058). Contestualmente, in centro storico gli alunni delle scuole primarie che aderiscono al progetto del “Pedibus” effettueranno con i loro accompagnatori (genitori volontari ed educatrici della Cooperativa sociale Girogirotondo) una speciale camminata della Resistenza, attraversando Corso Garibaldi, dove si trova il parco dedicato ai martiri della resistenza comacchiese e altre vie cittadine, con ritorno al Parco, dove si svolgerà il pranzo al sacco, preparato dai volontari della locale sezione AVIS. Al Parco della Resistenza si potrà inoltre ammirare “Storia e cronaca della Resistenza Italiana ed Europea nel 70° anniversario della Liberazione, in omaggio ai caduti per la libertà, rassegna espositiva da non perdere. Sono previsti premi a sorteggio con assegnazione di coppe e trofei a tutti i partecipanti. Uno speciale ringraziamento è rivolto al Presidente dell’ ANPI di Comacchio, Vincenzino Folegatti, al Parco del Delta del Po, alla Sezione Avis di Comacchio, al Museo Archeologico di Ferrara ed in primis al Prof. Mario Cesarano, alla Cooperativa sociale Girogirotondo, a SPI-CGIL, a Conserve Italia ed Eurospar di Porto Garibaldi per il loro sostegno. Il programma della cerimonia con deposizione di corone ai monumenti ai caduti, sarà scandito dai seguenti momenti celebrativi:

25 aprile 2015 “Festa della Liberazione”

Ore 09,00 San Giuseppe – Piazza Rimembranza – deposizione corona al monumento ai Caduti
Ore 09,15 Porto Garibaldi – Piazza Don Giovanni Verità – deposizione corona al monumento ai Caduti
Ore 09,30 Comacchio – Piazza Folegatti – Alzabandiera
Celebrazione S. Messa – Sacrario dei Caduti
Deposizione corone ai monumenti ai Caduti presso: Piazza Roma, Parco della Resistenza e Piazza Folegatti
Discorsi celebrativi delle Autorità e del Presidente dell’A.N.P.I Vincenzino Folegatti.

Presterà servizio la Banda G. Verdi di Cona.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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