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Da Organizzatori

A Casa nostra! Non è uno slogan ma il nome del progetto nato dalla collaborazione tra l’Associazione Casa e Lavoro e la Fondazione Costruiamo Futuro, entrambe impegnate nella costruzione di progetto di vita di persone con disabilità.
Il progetto (il primo di questo tipo a Ferrara) si è finalmente realizzato – all’inizio sembrava un sogno, cullato da tanto tempo – 4 ragazzi con disabilità intellettiva nei giorni scorsi hanno iniziato – con l’inaugurazione avvenuta alla presenza dell’Assessore Chiara Sapigni, della Presidente di Casa e Lavoro Elisa Barattini e del Presidente della Fondazione Daniele Barban – una avventura di coabitazione in un appartamento dell’ACER in via Liuzzo.
Un mix di gioia, timori, emozione per i ragazzi (e per le loro famiglie!) che per la prima volta nella vita affrontano una esperienza di questo tipo, che comporta indipendenza, distacco dalla propria famiglia e assunzione di responsabilità e di impegni propri della gestione della quotidianità, sempre però accompagnati e assistiti da una equipe di specialisti che interviene in caso di bisogno e accompagna il percorso di gruppo ma anche individuale, verso una sempre maggiore autonomia. Un modo concreto per rispondere alle preoccupazioni dei familiari di persone con disabilità che spesso faticano a vedere un futuro di autonomia e di qualità della vita.
In Italia è recentemente uscito un provvedimento di legge sul “Dopo di noi” che introduce la possibilità di creare un fondo per l’assistenza e il sostegno alle persone con disabilità privi dell’aiuto della famiglia e agevolazioni per privati, enti e associazioni che decidono di stanziare risorse a loro tutela, ma la joint venture tra l’Associazione e la Fondazione ha bruciato i tempi, anzi, questo non è che un primo passo. Si sta già pensando a proseguire il progetto con percorsi simili.
E il sorriso sul viso di questi ragazzi è la migliore ricompensa per tutti coloro che si sono adoperati per rendere concreto questo che, all’inizio, sembrava solo un sogno.

La Fondazione Costruiamo Futuro, nasce nel 2013 per iniziativa del Comune di Ferrara e di un gruppo di famiglie e di associazioni per rispondere all’esigenza di assicurare un futuro dignitoso alle persone con disabilità anche quando verrà meno il supporto famigliare. La Fondazione promuove azioni e progetti atti a sviluppare sinergie tra pubblico e privato e attiva collaborazioni con Enti. Istituzioni, Organismi pubblici e privati che ne condividono lo spirito e le finalità e che riconoscono alle persone con disabilità i diritti di cittadinanza che una società civile deve garantire. I fondatori promotori sono famiglie con congiunti disabili, associazioni che operano nel campo della disabilità, il Comune per l’ambito sociale.

L’Associazione Casa e Lavoro offre alle persone con disabilità complessa, soprattutto cognitivo e comunicativo-relazionale e alle loro famiglie,  risposte ai bisogni di base di accudimento nel quotidiano, di impegno occupazionale e lavorativo e di residenzialità assistita. Queste attività sono connotate da caratteristiche riabilitative, di personalizzazione e di professionalità nella relazione d’aiuto.
Collabora ai progetti riabilitativi individuali (PRI) con la rete territoriale, offre luoghi di vita, residenza e lavoro, avviando partnership e collaborazioni con organizzazioni pubbliche e private del territorio.
La persona è al centro e lo stile di lavoro è multiprofessionale e famigliare allo stesso tempo: più figure professionali si interfacciano vivendo la quotidianità con gli utenti (casa, lavoro, sport e tempo libero).

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Riceviamo e pubblichiamo

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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