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Da ufficio stampa amaferra

Da lunedì 5 marzo iniziano le lezioni di TANGOTERAPIA a Cento, curate dall’Associazione Malattia Alzheimer onlus di Ferrara in collaborazione con AnffasOnlus. Dopo gli esiti del progetto pilota che si è svolto lo scorso anno a Ferrara, AMA Ferrara inizierà il progetto di Tangoterapia anche nell’area centese, in partenza da lunedì dalle ore 18 alle 19 alla Sala Polifunzionale di AnffasOnlusdi Cento (via dei Tigli 2/B).

Non solo farmaci. AMA Ferrara, infatti, con questo tipo di attività si pone l’obiettivo di far conoscere il ruolo e l’importanza della prevenzione anche con interventi non farmacologici su tutto il territorio ferrarese, dove il tasso di anzianità è tra i più elevati d’Italia. Ferrara è stata la prima città in Emilia Romagna a sperimentare gli esiti della Tangoterapia su persone affette da Alzheimer, attraverso il metodo riabilitativo “Riabilitango”, che si fonda sull’unione tra competenze sanitarie e uso di passi, figure, esercizi di tecnica e musica del tango argentino, scelti e adattati in base alle reali potenzialità dei pazienti.

Quando la Tangoterapia diventa prevenzione.“Il progetto pilota dello scorso anno, che ha coinvolto 15 coppie di pazienti e famigliari, ha dato risultati molto positivi, sia dal punto di vista psico-comportamentale che dell’attività motoria – spiega la presidente dell’associazione ferrarese Paola Rossi –, per questo da subito prioritario per AMA è stato poter realizzare altri progetti di Tangoterapia sul territorio, collaborando con realtà vicine, nei casi di pazienti nella fase iniziale della malattia”. L’intento è quello di sviluppare un’integrazione maggiore della persona malata all’ambiente circostante, limitandone la stigmatizzazione e l’isolamento, attraverso le tecniche del tango, cercando di ridurre così i disturbi psico-comportamentali, potenziare l’equilibrio e la gestione del proprio corpo e migliorare le attività di vita quotidiana. A oggi sono 800 mila i malati di Alzheimer in Italia, di cui 74.000 in Emilia Romagna, e il loro numero raddoppierà entro il 2050 (dati ISTAT e Organizzazione Mondiale della Sanità).

Per avere maggiori informazioni riguardo l’assistenza legale e psicologica offerta da AMA,il famigliare (caregiver) può prendere un appuntamentovia telefono (0532.792097, 348.2727427) o via mail (info@amaferrara.it).

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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