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da: ufficio stampa Consorzio di tutela del riso del Delta del Po IGP

Si riconferma la numerosa presenza di agricoltori che hanno preso parte alle 7 riunioni zonali che Confagricoltura Ferrara ha organizzato a Bondeno, Consandolo, Codigoro, Ferrara, Cento, Tresigallo e che si sono concluse nella serata di giovedì 28 gennaio a Copparo.
“Confagricoltura Ferrara crede fermamente che sia di fondamentale importanza l’incontro con i propri associati, anche per informare circa le attività e le politiche sindacali messe in atto dall’Associazione” dichiara il Presidente Pier Carlo Scaramagli.
Sono stati numerosi i temi trattati dal Presidente e dai funzionari dell’Organizzazione nel corso degli incontri, sempre introdotti dai Presidenti delle delegazioni e che hanno visto, in diverse occasioni, anche gli interventi del Presidente del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara Franco Dalle Vacche e del Presidente del Condifesa Gianluigi Zucchi. La riunione di Cento, svolta nella suggestiva sala convegni della sede di Caricento, è stata introdotta dal Presidente dell’Istituto Carlo Alberto Roncarati e dal direttore Ivan Damiano.
Nella sua relazione, il Presidente Scaramagli ha toccato numerosi punti tra cui il collegato ambientale alla legge di Stabilità, il Convegno Quadri nazionale tenutosi a Roma lo scorso dicembre, ed ancora gli importanti esiti delle elezioni tenutesi negli scorsi mesi per quanto riguarda il Consorzio di Difesa di Ferrara ed il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, che hanno premiato le strategie e le progettualità sostenute da Confagricoltura. Molto interessante inoltre il resoconto sull’annata agraria 2015 con i dati specifici sull’andamento di orticole, frutticole e seminativi, che ha offerto numerosi spunti per riflessioni, previsioni e considerazioni. “L’analisi non può assolutamente prescindere dallo stato attuale del comparto agroalimentare sul nostro territorio, ricordando anche quanto è stato fatto da Confagricoltura nelle numerosissime iniziative ed eventi organizzati per la tutela del settore, dei propri associati e per la promozione dei prodotti tipici del territorio” afferma il Presidente.
Seguito anche l’intervento del Direttore Paolo Cavalcoli, con un focus sul tema dell’occupazione, il quale ha ricordato come: “nel panorama provinciale e nazionale l’occupazione stia continuando a crescere segnando, nella provincia di Ferrara, un incremento del +4,65% delle giornate di lavoro svolte nel 2014 rispetto al 2013, con una sostanziale tenuta occupazionale nel corso del 2015 rispetto all’anno precedente”. Il Direttore, inoltre, è intervenuto anche in merito al tema del rinnovo del Contratto Provinciale di Lavoro degli operai agricoli, alle principali novità del Jobs ACT (tra cui lo stop definitivo ai contratti Co.Co.Pro, i nuovi contratti a tutele crescenti per i lavoratori a tempo indeterminato assunti dalle aziende in regime di art. 18, i controlli a distanza) e della Legge di Stabilità che, tra le altre cose, sancisce lo sgravio biennale del 40% dei contributi previdenziali in caso di assunzioni con rapporto di lavoro a tempo indeterminato effettuate nel 2016. Il Responsabile del Servizio Tributario-Fiscale Germano Zecca ha approfondito, tra le altre, le novità sull’Imu, che prevede l’esenzione per i terreni agricoli posseduti e condotti da CD e IAP, su IRAP, IRPEF e sull’esclusione della TASI per le abitazioni principali e le condizioni riservate a quelle date in comodato d’uso ai parenti di primo grado.
Spazio anche ai commenti sulle nuove regole della Politica Agricola Comune affidate al Responsabile Tecnico Economico di Confagricoltura Ferrara Lorenzo Zibordi, che ha trattato anche i temi afferenti la campagna assicurativa 2015/2016, dove molte sono le novità alle quali dovranno attenersi le aziende che intenderanno sottoscrivere polizze assicurative agevolate a copertura delle avversità atmosferiche o di altra tipologia.
Si è parlato naturalmente anche di PSR, un tema quantomai attuale visto che proprio in questi giorni vengono elaborati i Piani per quanto riguarda l’agroambiente e l’avvio dei bandi sugli investimenti aziendali.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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