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Da: Consorzio Visit

Nella città della bicicletta si incontrano dal 26 al 28 ottobre 2018 gli amanti delle 2 ruote per partecipare alla pedalata più lenta del mondo e ad escursioni slow. Tariffe speciali con il Consorzio Visit Ferrara.

Ci sono persone che si godono la bicicletta senza la sfida di arrivare per primi, né la fatica di pedalare seguendo il contachilometri. Vivono il piacere del viaggio più che del traguardo, apprezzando panorami e curiosità incontrate lungo il percorso. Si ritrovano tutti a Ferrara, dal 26 al 28 ottobre 2018, per un grande evento celebrativo dell’orgoglio di pedalare con lentezza: il Festival del Ciclista Lento (www.ciclistalento.it). Un’occasione unica, nella città emblema della bicicletta, per vivere le due ruote con il proprio ritmo, partecipando a lente escursioni ed esplorando il cuore del centro storico estense tra palazzi e piazze rinascimentali Patrimonio dell’Umanità UNESCO, con la possibilità di alloggiare in modo vantaggioso, grazie allo sconto e alle opportunità del Consorzio Visit Ferrara, che unisce circa 90 operatori turistici di tutta la Provincia. La giornata clou è sabato 27 ottobre, quando si potrà partecipare alla pedalata più lenta del mondo tra le vie ferraresi con partenza ed arrivo al velodromo cittadino. Un percorso di 5 km da fare in 5 ore, fermandosi ad assaporare prelibatezze enogastronomiche. Nel pomeriggio, al Velodromo, un evento speciale: il campione del ciclismo Gibì Baronchelli, 65 anni appena compiuti, torna in pista per stabilire il “record dell’ora… alla rovescia”, sfidando – per un risultato al contrario – lo storico record del suo rivale di una vita Francesco Moser. La sera ci sarà il Gran Galà del Ciclista Lento, con le Maglie Nere del Giro d’Italia, animato da Guido Foddis e dalla sua rock band a pedali, La Repubblica delle Biciclette, e la partecipazione di Giuseppe Fonzi, Maglia Nera al Giro 2018.
Già da venerdì 26, il Festival del Ciclista Lento inaugura con un convegno sulla bike economy, per parlare con esperti del turismo, dell’economia, della ricerca scientifica e dello sport, di mobilità sostenibile e cicloturismo.
Domenica 28 ottobre, invece, si può partecipare ad una “scampagnata a pedali”, la gravel delle Delizie: un tour nell’oasi naturalistica delle Valli di Argenta, lungo strade normalmente ad accesso limitato e visita alle Delizie Estensi di Benvignante e Verginese, per concludere alla Delizia di Belriguardo a Voghiera, con la cerimonia di chiusura e l’ingresso nel rinnovato Museo di arte antica e rinascimentale.
Per gli eventi a pagamento del Festival del Ciclista Lento (Pedalata più lenta del mondo e Gravel delle Delizie Estensi) le iscrizioni sono aperte su Eventbrite: https://www.eventbrite.it/d/italy–ferrara/festival-ciclista-lento/ – Prenotando invece il soggiorno con Visit Ferrara sul sito www.visitferrara.eu e digitando il codice sconto ciclistalento2018 ci sono tariffe speciali.
Il Festival del Ciclista Lento, alla sua seconda edizione, nasce da un’idea di Guido Foddis ed è organizzato da Slow Travel con Ascom Ferrara, Visit Ferrara e il patrocinio di FIAB e dei Comuni di Ferrara, Argenta, Portomaggior
e e Voghiera, in collaborazione con vari gruppi di associazionismo e volontariato del territori
Programma

Venerdì 26 ottobre
Convegno
Velodromo “Fausto Coppi”, Ferrara – ore 17.00
La bicicletta come modello di turismo moderno, per valorizzare il territorio e recuperare la funzione sociale dei piccoli centri abitati. La bicicletta come mobilità sostenibile, modello scelto da tutte le grandi metropoli per regolare il traffico urbano. La bicicletta come prodotto di eccellenza artigianale per esportare un Made in Italy di qualità. La bicicletta come strumento per divulgare la cultura e la ricerca ambientale.
Intervengono esperti del mondo del turismo e dell’economia, dello sport e della ricerca scientifica

La perla del brenta
Velodromo “Fausto Coppi”, Ferrara – ore 21.00
Spettacolo teatrale dal romanzo di Loris Giuriatti, regia di roberto Frison, con il Coro CaI Ferrara e le Mondine di Porporana. La leggenda di Sofia e del campione: le vicende del ciclista Alfredo Dinale, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi nel 1924, che in bicicletta ha attraversato due guerre, nella cornice del Velodromo di Ferrara.

Sabato 27 ottobre
La pedalata più lenta del mondo
Per le vie di Ferrara, partenza e arrivo al Velodromo cittadino – dalle ore 10.00 ritrovo a partire dalle ore 9.00
5 km in 5 ore per la pedalata che sfida le leggi della fi ca… andare piano, talmente piano da realizzare un record di lentezza storico. In cinque ore di lento ciclismo godrai la città di Ferrara e assaggerai le tradizioni eno-gastronomiche ad alto contenuto calorico che questo lembo di Emilia sa offrire ai suoi visitatori. Fino a tagliare il traguardo esausto. Perché a pensarci bene, anche andare così piano è una fatica boia.

Il record dell’ora… alla rovescia!
Velodromo “Fausto Coppi”, Ferrara – ore 17.00
Gibì baronchelli sfida i record di Eddie Merckx, Francesco Moser e degli altri assi che hanno fatto la storia del ciclismo correndo a ‘folle’ velocità per un’ora sulla pista del velodromo. Il nostro campione, che all’anagrafe dichiara 65 anni, ritorna clamorosamente alle competizioni per tentare di registrare un nuovo record: percorrerà meno pista possibile in un’ora. Lo assisterà un motivatore d’eccezione…

Gran Galà del Ciclista Lento
Velodromo “Fausto Coppi”, Ferrara – ore 21.00
Lo show delle Maglie Nere del Giro d’Italia. Con Guido Foddis e la rock-band a pedali della repubblica delle biciclette e campioni del ciclismo di ieri e di oggi. Ospite d’onore Gibì baronchelli; premiazione di Giuseppe Fonzi, Maglia Nera del Giro d’Italia 2018 per il secondo anno consecutivo.

Domenica 28 ottobre
La scampagnata a pedali: la gravel delle Delizie
Argenta-Voghiera – dalle ore 9.30 ritrovo a partire dalle ore 9.30 presso la Pieve di Argenta, via Cardinala
Dopo l’edizione 2017 che ha visto i partecipanti arrivare, con ponderata lentezza e fame olimpica, al Castello di Mesola percorrendo lo scenario del Parco del Delta del Po, l’edizione 2018 della scampagnata a pedali percorrerà i territori dell’Oasi naturalistica delle Valli di argenta, includendo strade arginali di inestimabile bellezza, normalmente ad accesso limitato. Dopo aver visitato le Delizie estensi di benvignante e del Verginese, la gravel si concluderà presso la Delizia Estense di belriguardo, a Voghiera. Qui verrà celebrata la cerimonia di chiusura del Festival e verrà offerta ai partecipanti la visita del rinnovato Museo di Arte Antica e Rinascimentale.

La Perla del Brenta
– spettacolo –
In occasione del Festival del Ciclista Lento 2018 , e a 100 anni dalla fi e del primo confl tto mondiale, viene rappresentato a Ferrara, venerdì 26 ottobre, nella cornice ‘naturale’ del Velodromo “Fausto Coppi” recentemente restaurato, lo spettacolo “La perla del brenta”, tratto dal romanzo di Loris Giuriatti, e messo in scena per la regia di roberto Frison

Venerdì 26 ottobre
La perla del brenta
Velodromo “Fausto Coppi”, Ferrara – ore 21.00
Spettacolo teatrale dal romanzo di Loris Giuriatti, regia di roberto Frison, con il Coro CaI Ferrara e il
Coro delle Mondine di Porporana.
La leggenda di Sofia e del campione: le vicende del ciclista Alfredo Dinale, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi nel 1924, che in bicicletta ha attraversato due guerre, nella cornice del Velodromo di Ferrara.

Letture di: Alessia Passarelli
Roberto Frison Loris Giuriatti Guido Foddis
Il soldato: Claudio Zen
Canti: Coro delle Mondine di Porporana Coro CAI Ferrara
Lo spettacolo tratta del dramma del profugato, che costrinse 100 anni fa migliaia di persone ad abbandonare le proprie case durante la Grande Guerra, e la storia del corridore Alfredo Dinale di Vallonara, Marostica, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi nel 1924.
Lo spettacolo, ideato per rappresentazioni site-specific e rappresentato in precedenza presso la stazione ferroviaria di Carpané-Valstagna ove il dramma ebbe inizio, giunge a Ferrara nello scenario di un Velodromo che costituirà la quinta ‘reale’ delle imprese dello storico ciclista.

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CONSORZIO VISIT FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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