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da: Centro Studi Podresca

“Torno nella mia terra per portare abilità e innovazione!”

“Conoscere se stessi è naturale, eppure è possibile maturare una conoscenza più ampia e completa di sé. Il tema sempre più attuale è anche un’esigenza sempre più emergente”. È l’esperienza anche di Irene Tessarin che dieci anni fa ha lasciato Ferrara per trasferirsi in provincia di Udine e operare nel Centro Studi Podresca, Scuola di Alta Formazione presso la quale si è formata e dove ancora oggi lavora. “Insegno a bambini, giovani, insegnanti, genitori ciò che anni fa ha trasformato la mia vita! Guido le nuove generazioni verso una consapevolezza inedita, la conoscenza di sé. Avere chiarezza di ciò che si vuole significa anche sapere come essere felici!” afferma la docente della scuola friulana, realtà all’avanguardia nell’ambito dello sviluppo del potenziale umano.

A Ferrara giovedì 31 marzo alle ore 18.00 presso la libreria La Feltrinelli in via Garibaldi 28/30 la dott.ssa Irene Tessarin presenterà la ricerca innovativa sullo sviluppo delle abilità umane del Centro Studi Podresca che permette a bambini e adulti di conoscere se stessi e ottenere risultati nella vita con le proprie abilità personali. Da noi stessi prende forma una strada: dove andiamo, quello che vogliamo, i nostri valori, le nostre azioni. Conoscenza di sé significa scegliere con consapevolezza, agire con determinazione, costruire relazioni collaborative, dare un senso alla propria esistenza!

L’iniziativa sarà occasione per presentare il libro “La mia vita” (Podresca Edizioni), dell’autore Silvano Brunelli, e il corso “Intensivo sull’essere consapevole” in programma per il 22-25 aprile a Bologna, contesto ideale per accedere a una conoscenza inedita di sé e acquisire una raffinatezza nella propria espressione. La conferenza è gratuita e rivolta a chiunque desideri migliorare le proprie relazioni e la propria vita.
La ricerca del centro Studi Podresca è stata apprezzata in convegni europei quale buona prassi e ha portato contributi per l’innovazione sociale in occasione di convegni internazionali presso la sede dell’ONU a New York.

L’appuntamento nella città estense sarà rinnovato anche martedì 5 aprile alle 17,30 con una nuova conferenza presso il negozio Giro Bio in via Terranuova 13.

Per informazioni contattare la segreteria del Centro Studi Podresca da lunedì a venerdì chiamando 0432.713319 o scrivendo a info@podresca.it.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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