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da: Associazione Ferrara Off

‘Vite al limite’, tre appuntamenti dedicati ad altrettanti grandissimi artisti: Van Gogh, Pollock e Schifano. Il teatro Ferrara Off inaugura nel 2017 l’ormai tradizionale approfondimento culturale della domenica pomeriggio – intitolato ‘Domeniche d’inverno’ – con questo originale ciclo di incontri organizzato in vista dello Stabat Mater che si terrà venerdì 14 aprile presso il Teatro Comunale Claudio Abbado. Il pittore Giacomo Cossio, curatore dell’iniziativa, ha scelto di investigare la biografia e il lavoro di tre nomi imprescindibili per capire l’arte contemporanea, maestri in cui ha ravvisato assonanze con la figura di Gesù Cristo, per quanto intensamente hanno ricercato la verità – a discapito di sé stessi.

Ad aprire la rassegna, domenica 5 febbraio alle 18, sarà l’incontro dedicato a Vincent Van Gogh. “Vi sono nessi tra la vita di Cristo e le vite di alcuni artisti? La ricerca della verità dove porta? Queste sono le domande che mi sono posto per definire i contenuti di questa rassegna – spiega Cossio -. Van Gogh nel 1883 scriveva in una lettera al fratello Theo: “La vita per me significa dipingere e non conservarmi la salute. […] A volte queste misteriose parole Chi perderà la sua vita la ritroverà, sono chiare come la luce del sole”. In questa affermazione sta tutto il senso della pittura e della logica che hanno animato l’arte del genio olandese. Per questo non intendo occuparmi della sua follia, ormai folcloristica, ma della tensione spirituale e morale che abitava la sua vocazione: non potendo diventare santo, diventò artista”.

Seguiranno il 12 e il 19 febbraio – sempre alle 18 – gli incontri dedicati rispettivamente a Jackson Pollock e Mario Schifano. “Pollock per il mondo occidentale è stato un trauma. Un pugno in un occhio sferrato da uno strambo personaggio intrattabile che, in un arco di tempo relativamente ridotto ha rovesciato l’idea di pittura. Il suo accendersi per cinque anni – tra il 1950 e il 1955 – e poi la sua morte brusca, quasi un suicidio, ne fanno un caso interessantissimo da analizzare. Così come quello di Schifano, artista talentuosissimo e sublime. Bello, eccessivo, famoso per la condotta libertina. Si è fatto interprete e custode di una italianità regina di grazia che non ha eguali tra i suoi contemporanei. La bellezza spesso si trova dove il corpo e la vita si perdono”.

Il concerto Stabat Mater anticipato da questi tre appuntamenti – organizzato da Ferrara Musica in collaborazione con Ferrara Off, per la rassegna ‘Ferrara Sintonie’ – verrà eseguito dall’ensemble ‘Il suonar parlante’, diretto da Vittorio Ghielmi, con il soprano Graciela Gibelli, il controtenore Carlos Mena e il tenore Tore Denys. Il programma sarà dedicato alla contemporaneità e comprenderà la famosa versione del compositore estone Arvo Pärt, del 1985, accompagnata da una lettura di testi poetici selezionati da Monica Pavani e da un intervento dello stesso Cossio.
Il ciclo “Vite al limite” si terrà presso lo spazio teatrale di viale Alfonso I d’Este 13. Partecipazione ad offerta libera. Per informazioni scrivere a info@ferraraoff.it oppure telefonare al numero 3336282360.

Il concerto Stabat Mater si terrà presso il Teatro Comunale Claudio Abbado, in corso Martiri 5. L’ingresso costa 20 euro intero, ridotto a 10 euro per tutti i soci di Ferrara Off.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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