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DA CAMERA DI COMMERCIO E COMUNI 250MILA EURO A SOSTEGNO DI PROGETTI “IMPRESA 4.0”
Fino a 10.000 euro a fondo perduto per programmi di investimento presentati anche in forma aggregata

A partire dalle ore 10.00 di martedì 11 settembre 2018 e fino alle ore 24.00 del 23 novembre 2018 le imprese ferraresi di tutti i settori economici possono presentare domanda alla Camera di commercio per ottenere un contributo a sostegno di progetti “Impresa 4.0”. 250mila euro le risorse stanziate all’interno del bando multidisciplinare promosso insieme ai Comuni del territorio per programmi di investimento, presentati anche in forma aggregata, volti a introdurre, in particolare, nelle imprese soluzioni per la manifattura avanzata e additiva (stampanti 3D), la cybersicurezza, sistemi di e-commerce e di pagamento mobile, la fidelizzazione della clientela e l’automazione dei processi.

Ciascuna impresa, dunque, potrà beneficiare di un unico voucher di importo non superiore a 10mila euro, nella misura massima del 70% del totale delle spese ammissibili. Tra gli obiettivi del bando, favorire una maggiore propensione alla capitalizzazione delle imprese con strumenti di “finanza di filiera”, aumentare la collaborazione fra la nuova imprenditorialità innovativa e il mondo industriale tradizionale, agevolare la formazione di competenze digitali e manageriali.

La ricerca della Camera di commercio. L’8% delle imprese ferraresi è già esperto delle tecnologie 4.0, ma per tanti altri imprenditori il cammino verso la digitalizzazione è ancora molto lungo. La Camera di commercio evidenzia, in particolare, 5 diversi profili di maturità digitale delle imprese: quelle legate ad una gestione tradizionale dell’informazione e dei processi; quelle che utilizzano strumenti digitali “di base”; le imprese che hanno digitalizzato buona parte dei processi; quelle che applicano con successo i principi dell’Impresa 4.0 e, infine, tutte quelle imprese (ancora poche in realtà) con una buona digitalizzazione dei processi e ricorso a tecnologie 4.0. Dalla fotografia d’insieme dell’Ente di Largo Castello risulta, inoltre, che molte aziende hanno già digitalizzato alcuni processi soprattutto attraverso il ricorso a sistemi gestionali 3.0: quasi il 30 % utilizza sistemi ERP (Enterprise resource planning) e MES (Manufacturing execution systems), mentre poco più del 20% delle imprese usa sistemi di vendita on line. Significativo l’uso di sistemi per la gestione e la protezione dei dati e delle informazioni: più del 30% degli imprenditori ferraresi utilizzano il cloud e garantiscono la sicurezza delle informazioni affidandosi a sistemi di cyber sicurezza e business continuity.

I vantaggi di Impresa 4.0
• la progettazione di nuovi prodotti e servizi e la migliore capacità di reagire in breve tempo alle esigenze del mercato, a prescindere dalla dimensione dell’impresa;
• la possibilità per le imprese di collaborare tra loro con logiche di rete e di aggregazione;
• un migliore accesso alle risorse finanziarie ed una maggiore capacità di produzione personalizzata.

Al fine di consentire alle imprese ferraresi una maggiore possibilità di utilizzo delle misure adottate, è stata messa a punto da Camera di commercio, Comuni, Organizzazioni imprenditoriali e sindacali una speciale Task force di comunicazione, con l’obiettivo di agevolare il più possibile le aziende nell’ottenimento dei finanziamenti necessari.

Per maggiori informazioni: ufficio Marketing del territorio della Camera di Commercio (tel. 0532/783813-820; e-mail: promozione@fe.camcom.it), che invita le imprese anche a consultare con attenzione il sito www.fe.camcom.it.

Da: Ufficio Stampa Camera di Commercio di Ferrara

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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