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Da ufficio stampa Eire

Sul palco del festival quest’anno Usher Island, Breaking Trad, Frankie Gavin e poi oltre 40 session con musicisti di fama internazionale, laboratori e feste da ballo e anche quest’anno il Festival beneficerà del prezioso contributo del Culture Ireland e del Comune di Bondeno

“Uno dei più importanti festival europei dedicati alla musica e alla danza tradizionale irlandese”, così scrive Fiona Heywood sulle pagine di The Living Tradition, la più importante e prestigiosa rivista irlandese dedicata alla musica tradizionale. Che Eire! La Festa dei Suoni d’Irlanda avesse fatto il salto di qualità diventando un evento ormai fondamentale e attesissimo del panorama internazionale ce n’eravamo accorti ormai da tempo, soprattutto grazie alle decine di musicisti di grande prestigio che ogni anno ci pregavano di poter tornare.

Poi, però, il prestigio del festival si è concretizzato anche sul fronte istituzionale, quando il Culture Ireland, l’ente governativo irlandese che promuove l’arte e la cultura irlandese nel mondo, ha voluto contribuire ufficialmente all’evento, contributo che è stato appena confermato anche per la prossima edizione del festival che si terrà a Bondeno dal 25 al 27 agosto prossimo. Una collaborazione davvero illustre alla quale si aggiunge anche quella del Comune di Bondeno che ha compreso quanto fondamentale sia diventata questa manifestazione per il prestigio della comunità e per la promozione del territorio.

Ed il programma della prossima edizione di Eire! sarà ovviamente all’altezza delle attese. Saranno gli Usher Island i protagonisti del concerto di sabato 26 agosto, la band formata da alcune leggende viventi della musica irlandese come Donal Lunny, Andy Irvine, Michael Mc Goldrick, John Doyle e Paddy Clackin, concerto che verrà aperto da un’altra grande band, i Breaking Trad guidati da Niall Murphy. Ma i grandi nomi della prossima edizione di Eire! non sono finiti, la sorpresa più grande, infatti, è la partecipazione appena confermata di Frankie Gavin, storico violinista della band De Dannan che suonerà in concerto al festival venerdì 25.

Il cuore del festival, oltre ai concerti, sarà ancora una volta costituito dalle oltre 40 session programmate nei vari locali di Bondeno alle quali parteciperanno decine di grandissimi musicisti del panorama internazionale ed italiano con un session trail di tutto rispetto. Spazio, ovviamente, anche alle danze con i laboratori e le feste da ballo serali con danze tradizionali irlandesi e balfolk.

Altra importantissima novità dell’edizione 2017 di Eire! La Festa dei Suoni d’Irlanda sarà il Bondeno Festival Tv Streaming, una web tv realizzata grazie al supporto di soluzioni.info e di Andrea Samaritani che trasmetterà live sulla pagina Facebook ufficiale del festival tutti gli eventi principali, i concerti, le session, oltre ai reportage quotidiani e alle interviste ai protagonisti che verranno curate da Tristan Rosenstock della tv irlandese TG4.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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