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Da: Organizzatori

Sabato 26 Novembre 2016 presso Casa Cini sita a Ferrara in Via Boccacanale Santo Stefano 24 si terrà il corso di formazione (5.5 crediti ECM) dal titolo Trauma trans-generazionale: epigenetica dello stress in gravidanza, organizzato dall’ Associazione Italiana Donne Medico Sezione di Ferrara.
Nel corso dell’evento, predisposto in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, interverranno, in qualità di relatori, docenti e medici universitari. L’ inizio dei lavori è fissato alle ore 08:30.

Relatori:
Ambrosio Maria Rosaria
Professore associato Sezione di Endocrinologia e Medicina Interna, Unife

Benetti Dina
Neuropsichiatra Infantile e Psicoterapeuta

Del Senno Laura
Professore di Biologia Molecolare, Unife

Fortini Cinzia
Già Dirigente Medico UO Terapia Intensiva
Neonatale – Neonatologia AOU Ferrara

Grassi Luigi
Direttore Dipartimento Scienze biomediche e Chirurgico specialistiche, Unife

Luberti Roberta
Medico Psicoterapeuta, Centro di Psicologia Relazionale Firenze

Romano Debora
Medico Chirurgo; Presidente AIDM Ferrara

Rossi Martina
Dirigente Medico UO di Endocrinologia, AOU Ferrara

Tarabbia Cristina
Professore a contratto di Medicina di Genere, Unife;
Vicepresidente AIDM Ferrara

ISCRIZIONE
– Socie A.I.D.M., Soci Sostenitori e specializzandi: gratuito

– Medici Chirurghi, Odontoiatri, Biologi: € 50,00

– Infermieri, Ostetriche, Psicologi, Terapisti della neuropsicomotricità: € 30,00

È possibile iscriversi tramite il sito www.aidm.fe.it compilando il modulo nella pagina dedicata all’evento.

RAZIONALE

Fin dai tempi antichi la figura materna è stata ritenuta origine delle virtù e dei mali del mondo.
Winnicott affermava che le basi della salute mentale dell’individuo in periodo post-natale sono fondate dalla capacità di sostegno e accudimento primario da parte di una madre ‘sufficientemente buona’. D’altro canto, già durante la gravidanza le condizioni psico-
fisiche materne, l’alimentazione, gli stili di vita, l’ambiente placentare, microbiologico e neuroendocrino – specialmente gli steroidi e gli ormoni tiroidei – influenzano la futura salute del bambino dal punto di vista biologico e psico-comportamentale.
I recenti studi di epigenetica hanno permesso di comprendere in parte i meccanismi molecolari che regolano il complesso dialogo materno-fetale e le sue implicazioni sulla vulnerabilità o sulla resilienza delle generazioni future alle patologie.
La violenza, qualunque ne sia la causa, imprime tracce profonde nel corpo e nell’animo femminile; ma può avere anche un effetto biologico transgenerazionale?
Come agiscono sul feto le modificazioni molecolari e neuroendocrine legate a sindrome da distress materno? Ne troviamo traccia sul bambino nell’immediato peri-partum o nelle successive fasi maturative ed evolutive?
La valutazione di tali implicazioni risulta importante non solo per definire più compiutamente la portata e le conseguenze del distress materno, ma soprattutto per valutare l’esistenza e l’opportunità, durante la gravidanza, di trattamenti che diano benefici scientificamente comprovati.

PROGRAMMA
8.30 Registrazione dei partecipanti
8.45 Saluti delle autorità
9.00 Dott.ssa Debora Romano
Le tracce della violenza

I sessione. Il distress della gestante sul feto (moderatore Prof.ssa Laura Del Senno)

9.30 Dott.ssa Cristina Tarabbia
Epigenetica in gravidanza: il dialogo biologico tra madre e feto. Placenta, microbioma ed altro

10.15 Dott.ssa Maria Rosaria Ambrosio
Meccanismi neuroendocrini della sindrome da distress materno: ruolo degli ormoni steroidei

10.45 Dott.ssa Martina Rossi
Effetti del distress materno sulla funzione tiroidea

11.15 Coffee break

II sessione. Il bambino di madre affetta da distress (moderatore Prof. Luigi Grassi)

11.30 Dott.ssa Cinzia Fortini
Stress in gravidanza ed outcome neonatale

12.00 Dott.ssa Dina Benetti
Il disturbo post-traumatico da stress nel bambino

12.30 Dott.ssa Roberta Luberti
Il trattamento del Disturbo Post-traumatico da Stress in gravidanza

13.00 DISCUSSIONE INTERATTIVA: Quale prevenzione, quali interventi?

14.00 Compilazione del questionario ECM e chiusura lavori

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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