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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Tutto è pronto per la seconda edizione del progetto “A scuola in pedibus”, l’iniziativa socio-educativa promossa dall’Amministrazione Comunale, in collaborazione con la Cooperativa Girogirotondo, con le scuole del territorio ed il Comando di Polizia Municipale, per incentivare tra gli alunni la sana abitudine di muoversi a piedi, ricorrendo ad un mezzo di trasporto salutare ed ecologico. Questa mattina è stato presentato a Palazzo Bellini il progetto, che dal 5 al 16 maggio interesserà per primi gli alunni della Scuola Primaria di Comacchio e del Lido degli Estensi, per poi coinvolgere, dal 19 maggio al 30 maggio quelli che frequentano la Scuola Primaria di Porto Garibaldi e di San Giuseppe. “L’iniziativa si ripresenta per il secondo anno consecutivo – ha commentato l’Assessore alla Pubblica Istruzione Alice Carli – e siamo contenti di aver raggiunto l’obiettivo prestabilito, quello di estenderla alle scuole di Porto Garibaldi, San Giuseppe e Lido degli Estensi. Per i ragazzi sarà un’occasione per recarsi a scuola in modo diverso, compiendo una passeggiata all’aria aperta – ha aggiunto – nel rispetto dell’ambiente, tra racconti della storia del territorio e filastrocche. Un modi divertente per stare insieme e fare lezione di educazione ambientale e stradale – ha aggiunto-.” Ai ringraziamenti dell’Assessore Carli, si sono uniti quelli del Direttore della Coop Girogirotondo Carla Carli che, parlando di “progetto entusiasmante” ha sottolineato come quella del pedibus “può diventare una buona prassi per le famiglie, in modo da lasciare più spesso l’automobile a casa e spostarsi a piedi.” La coordinatrice del progetto Agnese Malpeli è entrata nei dettagli organizzativi del progetto, che vede ben 4 differenti linee a Comacchio con rispettive fermate, alle quali stazioneranno in attesa di “salire” sul pedibus ben 80 alunni con 20 genitori volontari nel ruolo di controllori. Tre sono i percorsi individuati al Lido degli Estensi per 40 bambini coinvolti e 20 genitori di supporto, 43 quelli di San Giuseppe con 23 volontari e 47 alunni a Porto Garibaldi con 23 genitori. La partenza per tutte le linee è fissata alle ore 7.45 con arrivo a scuola alle ore 8.25 con sola andata. Il ritorno è assicurato con i mezzi di trasporto consueti (scuolabus, mezzi privati). Giorgia Mezzogori, funzionaria del Servizio Pubblica Istruzione ha messo in risalto l’intensa e proficua attività di rete tra tutti gli attori del progetto, con particolare riferimento ai genitori, che muniti di apposita pettorina catarifrangente, offriranno il loro indispensabile supporto alla riuscita dell’iniziativa. Un ringraziamento speciale è stato riservato a Mauro Alberi, titolare del servizio di traghetto che collega Porto Garibaldi al Lido degli Estensi, il quale offrirà gratuitamente il trasporto agli alunni, agli educatori della Coop Girogirotondo che sono gli autisti del pedibus e ai genitori volontari, che fungono da controllori. Entusiasta per la crescita del progetto anche il Comandante del Corpo di Polizia Municipale Paolo Claps, il quale ha esteso i ringraziamenti agli operatori del Comando e agli insegnanti dei due istituti comprensivi del territorio per la preziosa collaborazione.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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