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Da: Organizzatori

Ivipro days 2019
Videogiochi. patrimonio. turismo.

Sabato 14 e domenica 15 settembre, al Castello Estense di Ferrara, due giornate interamente dedicate al ruolo e alle potenzialità del videogioco come strumento di promozione del territorio e del patrimonio

Lo scorso 23 novembre, a Bologna, si è tenuto il primo di una serie di eventi di alfabetizzazione promossi da IVIPRO e incentrati sul ruolo e sulle potenzialità del videogioco come risorsa per valorizzare territorio e patrimonio: un’importante occasione di confronto, una sorta di appuntamento zero per iniziare una discussione pubblica sul tema. Dal successo di questo primo incontro sono nati gli IVIPRO DAYS.

L’edizione 2019 durerà due giornate (sabato 14 e domenica 15 settembre) e avrà come teatro le suggestive Sale Imbarcadero del Castello Estense di Ferrara. Gli IVIPRO DAYS 2019 ospiteranno incontri di approfondimento dal taglio divulgativo. Alla due giorni ferrarese parteciperanno ospiti internazionali, game designer, studi di sviluppo e istituzioni. Ci sarà spazio per case study e per il racconto di esperienze concrete. Previsti infine momenti di networking e confronto tra pubblico e ospiti.

Tra gli speaker il francese Florent Maurin, che con Bury Me, My Love ha raccontato la storia di Nour, giovane migrante siriana; Vít Šisler, lead game designer di Attentat 1942, pluripremiata avventura grafica che descrive l’occupazione nazista in Cecoslovacchia durante la Seconda guerra mondiale; Lara Oliveti, fondatrice di Melazeta, casa di sviluppo vincitrice con WunderBO del bando pubblico “Bologna si mette in gioco – Playable Bologna”. Spazio anche per conversazioni dedicate al sempre più stretto legame tra musei e videogame, con focus sulla valorizzazione del patrimonio etrusco e su esperienze lucane in realtà aumentata. Non mancheranno infine prospettive inedite sull’educazione interattiva al territorio, sulle smart cities, sulla cultura del vino e quella del calcio tradotte in digitale, sul turismo videoludico declinato in chiave horror e sulla rappresentazione dell’Italia e dell’Emilia-Romagna nei videogiochi, con le testimonianze dello studio milanese Santa Ragione e i casi di The Hand of Glory di Madit Entertainment, ambientato a San Leo (RN), e del progetto #WeArePalio di Innovative Management.

L’evento, a ingresso gratuito su registrazione, si rivolge ad appassionati e appassionate, a studentesse e studenti e a quelle istituzioni (musei, enti locali, istituzioni culturali, associazioni) interessate ad approfondire le opportunità connesse all’utilizzo del videogioco come strumento di promozione e divulgazione. Gli IVIPRO DAYS 2019 saranno l’occasione per fare il punto della situazione sul tema.
L’appuntamento, promosso da IVIPRO con il supporto organizzativo di Game Happens, è cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato con il patrocinio del Comune di Ferrara, Città Patrimonio dell’Umanità. Partner tecnico dell’evento è ETT S.p.A.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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