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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Unife sempre più internazionale. Dal 24 al 28 marzo arriva infatti all’Università di Ferrara una delegazione brasiliana composta da due Pro Rettori e da diciotto Professori della Pontificia Università Cattolica del Paranà di Curitiba in Brasile, per celebrare quindici anni di proficue e sempre più articolate relazioni istituzionali fra le due Università.
Lunedì 24 marzo alle ore 10 nel Complesso di Santa Lucia, (via Ariosto, 35), si svolgerà la cerimonia di benvenuto alla presenza del Rettore Pasquale Nappi, del Prof. Paolo Ceccarelli, primo promotore delle relazioni con l’Università di Curitiba e tra i fondatori della Facoltà di Architettura di Ferrara nel 1991, e di Professori Unife.
“Si tratta di un momento di grande importanza per le due Università – afferma il Prof. Gianfranco Franz del Dipartimento di Economia e Management – E’ la prima visita ufficiale di una così numerosa delegazione brasiliana per consolidare questa importante collaborazione che ha dato vita negli anni a quattro Corsi di Laurea a doppio titolo già sottoscritti e attivi in Architettura, Design Industriale, Economia e Management, un corso che sarà sottoscritto proprio il 24 marzo grazie alle recenti relazioni fra i due Dipartimenti di Studi Umanistici, e uno in fase di prima discussione in Scienze Farmaceutiche”.
“Non solo – prosegue Franz – Lo scambio di studenti, secondo modalità simili a quelle del programma Erasmus, vede da alcuni anni una forte presenza di brasiliani a Unife, dai 30 ai 50 per anno, nei corsi di laurea di Architettura, Medicina, Giurisprudenza, Economia, Farmacia. Grazie a queste intense attività di scambio oggi Unife è il primo partner accademico della Pontificia, una delle più importanti Università private e confessionali del Brasile, mentre il nostro Ateneo è il primo in Italia per numero di corsi di laurea a doppio titolo con il più importante paese dell’America Latina, dove vivono circa 30 milioni di oriundi italiani e Curitiba, dopo San Paolo, è la città più ‘italiana’ del Brasile, come è dimostrato dai cognomi dei colleghi d’oltreoceano in visita a Ferrara: Casella, Trevilatto, Mira, Nigro, Maiolino, Bonametti, Gnoato, Candiotto, Bordin”.
Dal 24 al 28 marzo, nel corso degli incontri che si svolgeranno nei Dipartimenti di Architettura, Economia e Management, Studi Umanistici e Scienze della vita e biotecnologie, saranno avviate ulteriori forme di collaborazione sul piano della ricerca, dei dottorati e dello scambio di professori.
“Non bisogna scordare, infatti – commenta Franz – che il Governo Federale del Brasile dal 2009 finanzia 75.000 borse di dottorato per aumentare l’internazionalizzazione dei propri giovani ricercatori e che l’Italia è, fra i principali paesi europei, quello che riceve il minor numero di dottorandi brasiliani. Inoltre, particolarmente importante è lo sviluppo di progetti di ricerca in cui siano presenti anche partner brasiliani considerando il fatto che in molti dei progetti finanziabili dall’Unione Europea il Brasile figura come paese terzo o, addirittura, come potenziale coordinatore”.
Gli architetti e gli urbanisti della Pontificia parteciperanno, inoltre, alla XXI edizione del Salone del Restauro, dove, venerdì 28 al pomeriggio, interverranno alla presentazione di una importante ricerca finanziata dalla Confindustria brasiliana, sull’intero settore del restauro in Brasile, dalla formazione universitaria alla mano d’opera, dai valori immobiliari alle imprese specializzate. La ricerca, che sarà presentata dai Prof. Claudio Maiolino della Pontificia e Gianfranco Franz, sarà illustrata al Governo brasiliano nella capitale federale a fine estate 2014.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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