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da: Comunicazione Globale S.R.L.

La nuova classifica radiofonica AudioCoop, società di collecting a favore delle piccole e piccolissime realtà discografiche indipendenti per la raccolta dei diritti di copia privata e dei diritti connessi, realizzata da Promobild, si propone di sdoganare i criteri di analisi del mercato discografico indipendente, mostrando al suo interno l’ascesa di diversi artisti del mercato underground, molti dei quali autoprodotti e autopromossi. Vengono prese a campione ben 60 radio locali – esclusi naturalmente i grandi network -dislocate in modo capillare su tutta la penisola, andando ad analizzare la programmazione delle stesse, prendendo in considerazione sia artisti italiani che internazionali, esclusivamente indipendenti.


L’attuale classifica dell’inizio anno vede nelle primissime posizioni artisti di grande fama, ma individua una crescita esponenziale di giovani indipendenti italiani. La prima posizione rimane dominata dalla star Adele con la sua “Hello” (XL Recording), seguita a ruota dai Negramaro con la coinvolgente “Il Posto dei Santi” (Sugar). AudioCoop e Promobild, l’innovativa piattaforma gestisca interamente in cloud, che lavora in un’ottica di qualità totale ed ha come mission lo sviluppo e la fornitura di prodotti ad alto contenuto tecnologico per supportare l’attività promozionale ed il monitoraggio dei risultati, promuovono e supportano la musica nostrana e puntano alla sua valorizzazione all’interno del circuito radiofonico nazionale. Sono diversi infatti gli artisti italiani in ascesa che ruotano all’interno dei palinsesti delle radio del nostro paese, come gli autoprodotti Crifiu. In ascesa anche Daniele Groff (Believe), che giunge alla 14esima posizione con “Bellissima la verità” e i due giovani sanremesi, Francesco Gabbani (DoItYourSelf) con “Amen” alla 11esima posizione ed Ermal Meta (Mescal) con “Odio le favole” alla posizione numero 12.
Fra gli altri indipendenti italiani degni di nota si segnalano Matteo Brancaleoni (alla 34esima con “This is my life”) e Jo M (alla 13 con “Da un pensiero”), entrambi supportati da L’Atlantide.
Dall’11 Gennaio AudioCoop e Promobild applicheranno questa nuova classifica, che si propone come standard di analisi del mercato discografico indipendente sulle frequenze delle radio regionali piu’ significative e importanti del nostro paese. AudioCoop sarà inoltre partner di Promobild in occasione del Festival della Canzone Italiana 2016 presso Casa Sanremo.
Per visualizzare la classifica Radiofonica Ufficiale Indipendenti (Italiani / Stranieri) Audiocoop – Promobild cliccare sul seguente link:
https://promobild.com/accesscontrol/presskit.php?op=2&ksp=d1f3bd140d28a63df5f560916bd42b0d

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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