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Da: Ufficio Stampa
BONDENO (FERRARA), 06-05-2018.
«Abbiamo appena pubblicato la delibera che stanzia 100mila euro per alcuni interventi che, come amministrazione, reputiamo urgenti e inderogabili, allo scopo di mettere mano alle piste ciclabili ed alla viabilità del territorio». Motivano in questo modo la determinazione dirigenziale numero 400 appena pubblicata dal Comune, il sindaco Fabio Bergamini e l’assessore ai lavori pubblici, Marco Vincenzi. Un documento che va ad affidare i lavori (per un valore di 100mila euro) e che riguarderà un tratto di via Cavo Napoleonico – che è di competenza municipale – gli interventi di ripresa delle criticità di via Comunale per Settepolesini (funestata dal maltempo dello scorso novembre e anche nell’ultimo fine settimana) e della pista ciclabile di Gavello. «Interventi, questi ultimi, che ci erano stati richiesti dai cittadini, durante il nostro giro di incontri nelle frazioni», ricorda l’amministrazione. «Le risorse che finanziano l’intervento – spiega l’assessore al bilancio, l’onorevole Emanuele Cestari – derivano dal contributo di 100mila euro che è stato assegnato ad inizio anno dal Ministero dell’Interno, per tutti i comuni fino ai 20mila abitanti. Il contributo previsto dalla legge – dice Cestari – poteva essere destinato dagli enti locali per la messa in sicurezza di strade, scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale in genere. Avendo, nel nostro caso, scuole nuove o comunque migliorate nella loro componente della sicurezza, in tempi recenti, abbiamo voluto destinare le risorse alla viabilità, giudicando doveroso aumentare la sicurezza degli utenti della strada. A partire da quelli più vulnerabili, come pedoni e ciclisti». Da qui la scelta di intervenire sulla ciclabile di Gavello, mentre la necessità e gli eventi atmosferici hanno mosso le restanti scelte. «Si pensi a via Comunale per Settepolesini – ricorda Marco Vincenzi – che il fortunale di novembre ha martoriato, abbattendo oltre 15 alberi (uno è stato abbattuto anche dall’ultima coda di maltempo; ndr). I danni sul ciglio della strada sono evidenti e hanno provocato vari cedimenti. Con tempi di intervento tutto sommato accettabili, andremo ora a ripristinare adeguate condizioni di sicurezza di questa via frazionale». L’importo investito di 100mila è comprensivo di oneri per la sicurezza ed Iva. Ora, terminata la procedura negoziata mediante il Mepa (il Mercato elettronico per la pubblica amministrazione), sono arrivate al municipio quattro offerte, tra le quali è stata scelta quella della ditta Robur Asfalti Srl di Ferrara. I lavori saranno affidati entro il 15 maggio. «Terminata la procedura di affidamento – conclude l’amministrazione – si attende ormai soltanto l’apertura dei cantieri, che dovranno servire per implementare la sicurezza stradale del territorio».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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