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Da: Ufficio Stampa Comune di Ferrara

L’Assessore Coletti: “Non cerchiamo colpevoli ma eventuali falle di un sistema”.

“Con il via libera del Consiglio Comunale nella nostra città prende vita una Commissione di indagine sulla gestione dei minori allontanati. Sia chiaro: non si tratta di una caccia ai colpevoli ma, come avevamo annunciato in passato, della volontà di approfondire spinti da un doveroso impegno di trasparenza nei confronti delle famiglie, utenti di un servizio delicatissimo, soprattutto dopo i dubbi sollevati sull’intero sistema dalle inchieste nazionali ancora in corso”.

Così l’assessore alle Politiche Sociali, Cristina Coletti, annuncia il voto favorevole del Consiglio Comunale di Ferrara per l’istituzione della Commissione consiliare di indagine, con lo scopo di “approfondire il tema dell’approccio e della gestione e del supporto attivati da parte dei servizi sociali del comune di Ferrara nei confronti delle famiglie con minori oggetto di segnalazione”.

La Commissione avrà facoltà di organizzare udienze conoscitive richiedendo l’intervento “degli assessori, dei dirigenti, degli amministratori di enti istituzioni e aziende, nonché concessionari di servizi comunali del settore” e potrà “invitare in udienza conoscitiva rappresentanti di enti e associazioni pubbliche e private interessati nell’ambito degli affitti residenziali della gestione e della collocazione in struttura su provvedimento del Tribunale dei Minorenni”, nonché “senza oneri per l’amministrazione comunale consulenti tecnici ed esperti esterni”.

Con riferimento agli esiti della Commissione regionale sugli affidi Coletti precisa che: “Senza mettere in dubbio il lavoro dei colleghi consiglieri non riteniamo si possa paragonare nemmeno il minimo errore in un campo così delicato ad un semplice ‘raffreddore’ soprattutto considerando che si tratta di decisioni, che impattano duramente sulla vita delle famiglie e dei bambini interessati”, spiega l’assessore.

“L’intento dell’indagine sarà innanzitutto costruttivo: vogliamo individuare i punti deboli di un sistema che sembra essersi dimostrato permeabile ad utilizzi impropri e proporre le modifiche necessarie a renderlo migliore, anche a livello legislativo – aggiunge l’assessore – in quanto siamo convinti che ogni istituzione che si rispetti deve garantire, in modo chiaro e trasparente e senza margine di errore, la massima adesione al principio cardine delle norme, tra cui l’articolo 403 del Codice civile, che definiscono le modalità di gestione dei minori e delle famiglie in difficoltà, mettendo al centro dell’intero sistema un principio imprescindibile: il bene del minore e il suo diritto a vivere con la famiglia di origine”.

Il Consiglio Comunale con votazione segreta ha nominato il presidente della commissione che sarà la consigliera del gruppo Lega – Salvini Premier, Catia Pignatti.

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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