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Da: Ufficio Stampa Agire Sociale

E’ stato un momento importante per tutto il volontariato e il terzo settore ferrarese quello di lunedì 14 ottobre, quando l’assemblea dei soci di Agire Sociale – ente gestore del Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara – ha approvato all’unanimità e in larga maggioranza (presenti 103 associazioni socie sulle 119 totali) il progetto di fusione con l’Associazione Servizi per il Volontariato Modena che, entro la fine dell’anno, porterà all’unico CSV Terre Estensi.

Nel corso dell’incontro è stato quindi spiegato che la fusione che interessa Agire Sociale avverrà per incorporazione nel CSV di Modena che sarà l’ente incorporante. “Sul lato pratico per il Volontariato locale non cambierà nulla: manterremo gli uffici nei territori, con gli stessi operatori, per dare continuità al dialogo con le associazioni e alla prossimità con il territorio dove siamo attivi da oltre vent’anni”, ha ribadito la presidente di Agire Sociale Laura Roncagli (ulteriori informazioni nel video “Verso il CSV Terre Estensi” sul canale youtube di Agire Sociale CSV Ferrara – https://youtu.be/9QVqZggP8S8 )

Un percorso di fusione che, come ha detto la presidente Roncagli, è stato affrontato con spirito collaborativo dai due Centri di Servizio (CSV) territoriali per attendere al nuovo Codice del Terzo Settore, che stabilisce in tutta Italia la presenza di un CSV ogni milione di abitanti o per città metropolitana. “Lo stiamo portando avanti insieme da oltre un anno, anche se all’inizio non è stato facile. Abbiamo lavorato molto per arrivare fino a oggi, avvantaggiati dal fatto ci somigliavamo di più rispetto ad altri centri, condividendo una visione simile sul ruolo e le buone pratiche di un csv. Il Codice del Terzo Settore farà scendere il numero dei csv italiani da 65 a 49 e, nella nostra regione, prevede processi di accorpamento dagli attuali 9 csv a 4: CSV Emilia per i territori di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, CSV Terre Estensi per Ferrara e Modena, CSV Romagna per Forlì Cesena, Rimini e Ravenna, mentre il CSV Bologna resterà essendo città metropolitana”.

Il nuovo CSV Terre Estensi sarà un unico soggetto giuridico con sede legale a Modena e a cui potranno associarsi tutti gli enti di terzo settore del territorio ferrarese e modenese iscritti al relativo registro unico nazionale del terzo settore. Il CSV Terre Estensi sarà guidato da organi eletti secondo criteri di rappresentatività dei due territori. In via transitoria l’organo di governo sarà la sommatoria degli attuali consigli direttivi delle due associazioni, ma entro giugno 2020 l’assemblea generale degli associati eleggerà un nuovo consiglio direttivo (composto da un minimo di 7 fino a un massimo di 15 componenti, che dovranno essere in numero tale da garantire il massimo equilibrio nella rappresentatività delle due province).

Al voto favorevole del CSV di Ferrara è seguito martedì 15 ottobre quello di Modena. Trascorsi i tempi tecnici (riservati dalla legge per eventuali opposizioni alla fusione) ed entro il 31 dicembre 2019 i presidenti dei rispettivi CSV Laura Roncagli e Alberto Caldana sottoscriveranno la nascita del nuovo ente CSV Terre Estensi odv.

Al termine dell’incontro un clima di emozione era tangibile tra i numerosi partecipanti dell’assemblea. “Anche se la complessità è tanta, dobbiamo pensare di essere una risorsa per la comunità, pensando e facendo insieme per diventare più forti”, ha sottolineato la presidente Roncagli. “E’ necessario maturare la consapevolezza di fare parte di un sistema nazionale di csv, dove per fare rete diventerà sempre di più importante condividere buone pratiche di servizio ed esperienze. Il futuro non sarà semplice, ma solo insieme potremo fare la differenza”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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