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Da: Regione Emilia Romagna

Protette le coltivazioni erbacee da seme, di soia, riso e mais fino al momento del raccolto; frutteti, vigneti e uliveti specializzati, oltre alle produzioni certificate condotte con sistemi sperimentali o finalizzate alla ricerca scientifica. E ancora, agriturismi, fattorie didattiche e sociali ai fini della sicurezza degli ospiti e gli allevamenti allo stato brado in aree recintate

Bologna – Divieto di caccia sui terreni con colture specializzate o produzioni sperimentali: per i proprietari o conduttori di fondi agricoli dell’Emilia-Romagna c’è ancora tempo fino al prossimo 14 dicembre per richiedere l’esclusione dei terreni dall’attività venatoria a tutela di particolari coltivazioni.
Lo prevede il Piano faunistico regionale che estende la tutela anche ai proprietari di fondi rustici che ospitano strutture ricettive come agriturismi o fattorie didattiche. Inoltre, in caso di nuove esigenze, rimane aperta la possibilità di motivare la domanda di esclusione entro il 31 dicembre di ogni anno.

“L’obiettivo è la salvaguardia di alcune produzioni come ad esempio le colture da seme o quelle finalizzate alla ricerca scientifica e per tutelare le attività ricettive che potrebbero essere danneggiate o disturbate dal passaggio dei cacciatori durante la stagione venatoria­- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli-. Si tratta di un provvedimento coerente con la legge regionale sulla caccia, su esclusiva richiesta di proprietari o conduttori di imprese agricole, che sarà applicato nel rispetto degli obiettivi previsti dal piano faunistico regionale per la gestione della fauna selvatica e la protezione dell’equilibrio ambientale”.

Cosa prevede la legge
La sottrazione di un fondo all’esercizio della caccia riguarda ad esempio terreni con coltivazioni erbacee da seme, di soia, riso e mais fino al momento del raccolto, frutteti, vigneti e uliveti specializzati, oltre alle produzioni agricole certificate condotte con sistemi sperimentali o finalizzate alla ricerca scientifica. Vengono inoltre tutelati i fondi rustici che ospitano strutture ricettive, agriturismi, fattorie didattiche e sociali ai fini della sicurezza degli ospiti e gli allevamenti allo stato brado in aree recintate nel caso in cui le attività si svolgano durante la stagione di caccia. Per le attività di interesse ambientale è necessario un piano finalizzato all’incremento o alla protezione di particolari specie. Il divieto di caccia è segnalato con tabelle che delimitano l’area interessata.

La richiesta va presentata al Servizio territoriale agricoltura, caccia e pesca competente per territorio che risponde entro 60 giorni e non deve ostacolare gli obiettivi del Piano faunistico venatorio regionale come la compatibilità nel territorio di fauna selvatica e attività antropiche o il raggiungimento delle densità indicate per ogni specie, con particolare riferimento agli ungulati. Informazioni e moduli sul portale regionale Agricoltura.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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