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Da: Ufficio Stampa
BONDENO (FERRARA), 09-05-2019.
La Festa paesana di Burana è un evento ormai consolidato nell’agenda degli appuntamenti del territorio, ed anche nella tradizione frazionale. Una festa in cui anche gli “ex buranesi” tornano in paese, per riassaporare le storie, condividere momenti conviviali, rivivere le tradizioni contadine. Come la cosiddetta festa “dell’aia”, ma anche – da questa edizione – per poter incontrare i produttori agricoli locali, che metteranno a disposizione dei visitatori che si recheranno alla corte Zanluca di Burana gli orticoli di stagione, i lavorati (farine, marmellate e così via) a “chilometro zero”. «Lo scopo della festa dell’agricoltura itinerante – sottolinea il sindaco Fabio Bergamini – vuole proprio essere quello di fare incontrare domanda ed offerta, creando un indotto per i coltivatori locali, promuovendo i prodotti di stagione nostrani e le nostre eccellenze, andando ad arricchire eventi già presenti sul nostro territorio comunale, come appunto la Festa paesana di Burana». La quale andrà in scena domenica 12 maggio, con l’apertura alle 14,30 dei banchi degli agricoltori.

La parte più strettamente religiosa della festa si svolgerà a partire dalle ore 11 di domenica 12 maggio, quando nella tensostruttura situata vicino alla chiesa di San Giacomo, che è in attesa della sua ricostruzione, verrà celebrata dal parroco, don Roberto Sibani, una cerimonia dedicata proprio al santo patrono. La festa si sposterà, quindi, alla corte Zanluca, con un programma fitto di iniziative promosse all’unisono dalla parrocchia e dal volontariato locale, anche per sostenere il restauro del prezioso organo a canne della chiesa. Sarà allestito un “punto ristoro” gestito dall’associazione “Rinascita di Burana”. Quindi, alle 12,15, si svolgerà un momento conviviale per il quale è necessaria la prenotazione, contattando i numeri: 347-8472846 oppure 0532-883303 (parrocchia di Burana). Alle 14,30, come si diceva, partirà il mercatino degli agricoltori, con l’esposizione dei prodotti locali. Dalle ore 15, il via al karaoke ed al ballo liscio, in compagnia del dj Max Pazzi, con un repertorio di musica che spazierà dagli anni ’60 fino agli ’80. Infine, alle ore 16, la conclusione dedicata allo spettacolo teatrale: “30 anni e non sentirli”, con la Compagnia Ruspante di Pilastri in scena: i biglietti per la rappresentazione, sempre a scopo benefico, sono disponibili al bar del Popolo di Burana, alla Tabaccheria “Raggio di Sole” di Pilastri, presso il panificio Casari di Bondeno, e presso le parrocchie di Burana e Pilastri.

Un programma fitto di eventi, dunque, che avrà come comun denominatore lo spirito di aggregazione, la valorizzazione delle tradizioni e della cultura (anche gastronomica) locale. «Il mercatino dei Sapori itinerante – conclude Bergamini – vivrà il suo terzo atto a Burana (dopo le tappe di Pilastri e Stellata) ma si accompagnerà presto di altri strumenti. Come la creazione di un “Agri-Market”, che si chiamerà “Casa delle Deco”. Ovvero, la “casa” di quei prodotti cui è stata apposta la Denominazione comunale di origine, nella quale i produttori locali potranno facilitare l’incontro tra domanda e offerta».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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