Skip to main content

Via libera dalla Giunta regionale alla rimodulazione dei fondi assegnati all’Emilia-Romagna dal ministero delle Politiche agricole nella campagna 2017-2019 per rilanciare il comparto vitivinicolo: 44 progetti per oltre 20 milioni di euro di investimenti

Bologna – Più risorse per l’ampliamento e l’ammodernamento tecnologico delle cantine emiliano-romagnole e per l’apertura di piattaforme internet per la vendita on line delle etichette aziendali. Con un obiettivo preciso: essere più competitivi sui mercati. Lo ha deciso la Giunta regionale che, nell’ambito di una rimodulazione dei fondi, in totale circa 25,8 milioni di euro assegnati dal ministero delle Politiche agricole all’Emilia-Romagna per il sostegno del settore vitivinicolo nella campagna 2017-2018, ha incrementato dagli iniziali 4,1 milioni a circa 7,8 milioni di euro la dotazione del bando ‘Investimenti’, una delle misure previste dal programma nazionale di interventi per lo sviluppo del comparto.

In sostanza, una parte dei finanziamenti assegnati inizialmente ad altri bandi del pacchetto vino – “Promozione sui mercati dei Paesi Terzi”, “Riconversione e ristrutturazione vigneti” e “Vendemmia verde” – e non completamente utilizzati, nel complesso circa 3,7 milioni, sono stati dirottati sulla misura investimenti in cantina, che presenta invece un fabbisogno molto superiore alla dotazione di partenza. Grazie alle risorse aggiuntive che si sono liberate sarà così possibile soddisfare un numero più alto di domande di contributo sul bando in questione, per la precisione 44, di cui 17 presentate da aziende agricole e 27 da imprese agroindustriali. L’importo totale degli investimenti supera i 20 milioni di euro.

Dal Lambrusco al Sangiovese, dal Pignoletto all’Albana, le etichette emiliano-romagnole – spiega la Regione – stanno riscuotendo un crescente interesse sui mercati, grazie ai passi in avanti compiuti sotto il profilo della qualità e dell’innovazione. Proprio per consentire alle aziende di essere più competitive sui mercati, la decisione è stata quella di incrementare la dotazione del bando ‘Investimenti’, attingendo alle risorse non utilizzate per gli altri interventi, facendo così scorrere la graduatoria per soddisfare un numero più elevato di domande. La Regione fa sapere, inoltre, di essere pronta ad incrementare ancora il budget del bando in caso di ulteriori economie sulle altre misure.

Cosa prevede il bando

Il bando sugli investimenti in cantina finanzia con contributi a fondo perduto fino al 40% delle spese i progetti per la costruzione e ristrutturazione di immobili ad uso produttivo, l’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature, nonché i costi sostenuti per l’allestimento di negozi per la vendita diretta e la realizzazione di siti internet per le vendite on line. La dimensione economica dei progetti è compresa tra un minimo di 40mila e un massimo di un milione di euro.

Il budget finanziario è suddiviso in due tranche: il 30% delle risorse è destinato a finanziare i progetti di aziende agricole che producono vino con le proprie uve e lo vendono direttamente; la fetta più grande, il restante 70% delle risorse, è invece riservato alle imprese agroindustriali che commercializzano il vino prodotto con uve in prevalenza acquistate da terzi o conferite da soci, come nel caso delle cooperative e cantine sociali. Tra i criteri di priorità adottati nella formazione delle due distinte graduatorie il risparmio energetico, la sostenibilità dei processi produttivi. Punteggio aggiuntivo per i vini bio e certificati, le etichette Dop ed Igp.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it