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Da: Regione Emilia Romagna.

L’incontro con la Consulta agricola si svolgerà in videoconferenza. Sul tavolo le azioni da assumere per sostenere il settore, le richieste avanzate nei giorni scorsi al Governo, la proroga delle scadenze per i bandi del Psr e una decisa accelerazione del pagamento dei contributi

Bologna – “Grazie di cuore alle donne e agli uomini dell’agricoltura e del sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna che con il loro impegno e il loro lavoro quotidiano nelle prossime settimane saranno chiamati a garantire gli approvvigionamenti alimentari alle nostre comunità in questo momento così difficile per tutti. Ieri sera il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel suo messaggio agli italiani, ha dichiarato che l’agricoltura è un settore strategico per il Paese. Dovremo tutti quanti tenercelo a mente anche nei prossimi mesi quando, sperando di aver del tutto superato nel frattempo questa crisi pesante non solo per il nostro Paese, dovremo assumere decisioni molto rilevanti per il futuro dell’agricoltura in Europa”.

Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, all’indomani delle ulteriori e drastiche misure adottate dal Governo per contenere la diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale e sostenere famiglie e imprese in difficoltà.

“L’agroalimentare- prosegue- non è solo un settore economico di primaria importanza per l’Emilia-Romagna, capace di dare lavoro a circa 310 mila addetti, per un giro d’affari complessivo di circa 20 miliardi di euro e 6,2 miliardi di export, ma svolge anche un ruolo fondamentale per la sussistenza alimentare del Paese e proprio in queste ore comprendiamo benissimo cosa significhi. In questo quadro l’agricoltura regionale, che fa leva su circa 64.000 aziende, ha uno straordinario valore sociale, ambientale e culturale. Proprio per questo rivolgo un appello a tutta la rete commerciale della grande distribuzione e al settore della trasformazione affinché in questa drammatica situazione valorizzi adeguatamente i prodotti freschi del territorio, a partire da beni come latte, frutta e verdura. Non possiamo infatti permetterci che venga disperso o si indebolisca questo patrimonio straordinario in termini di gusto, qualità e sicurezza alimentare. La crisi che stiamo attraversando purtroppo danneggia anche l’agroalimentare italiano perché l’export sta diminuendo e sono completamente ferme le attività legate al turismo o all’ho.re.ca (hotellerie, restaurant, catering) . Proprio per questo occorre che tutte le iniziative di carattere economico, fiscale e finanziario che si stanno portando avanti riguardino anche questo settore strategico per il Paese”.

Per far pronte all’emergenza, che tocca anche il comparto agroalimentare, Mammi ha convocato per domattina una riunione straordinaria (in videoconferenza) della Consulta agricola per decidere insieme a tutte le principali organizzazioni imprenditoriali e sindacali le azioni più importanti da assumere a sostegno del settore.

“Sarà l’occasione- conclude l’assessore- per fare il punto sulle richieste che il nostro presidente Bonaccini, a nome di tutte le regioni italiane, ha avanzato nei giorni scorsi al Governo e per prorogare le scadenze dei bandi del Programma regionale di sviluppo rurale affinché le imprese ed i Caa (Centri assistenza agricola) possano avere tutto il tempo necessario per partecipare e adempiere agli impegni. Nello stesso tempo accelereremo il più possibile la liquidazione dei contributi già stabiliti”./G.Ma

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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