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da: ufficio Comunicazione ed Eventi UniFe

Domani, mercoledì 24 giugno, dalle ore 13 alle ore 14 nell’Aula I5 del Dipartimento di Architettura, (via della Ghiara, 36), si terrà la premiazione dei vincitori del Premio “Costruire con sistemi in legno”, giunto alla sua XIII edizione e rivolto agli studenti del secondo anno iscritti al corso “Laboratorio di Costruzioni dell’architettura 1”, che in questa occasione festeggia il suo ventennale.
Sono 15 gli studenti che saranno premiati suddivisi tra vincitori: Alessandro Argentesi, Francesca Cappelli, Fabrizio Forasassi, Laura Lapponi, Marina Malossi, Elena Miguel Carro e segnalati: Cecilia Casadei, Niccolò Di Virgilio, Duccio Fantoni, Alessia Gazzi, Gabriele Giau, Andrea Guiatti, Sonia Mazzoli, Altea Panebianco, Filippo Pennella.
Tema di quest’anno del premio, il progetto di un edificio in legno adibito a nuovo nucleo provvisorio per le segreterie studenti del Rettorato dell’Università di Ferrara, da collocare nella cornice di uno dei cortili interni dei complessi universitari di via Savonarola.
“Obiettivo del progetto – spiegano Pietromaria Davoli, Theo Zaffagnini e Paola Boarin, titolari del corso – è stato verificare l’ipotesi di un trasferimento delle segreterie studenti in un edificio temporaneo con caratteristiche di elevata sostenibilità, per facilitare le operazioni di recupero post sisma dei complessi in oggetto. In questa logica si colloca anche l’impiego di tecnologie leggere, soprattutto a matrice lignea naturale o ricostruita, argomento su cui il Laboratorio sperimenta ormai da molti anni”.
Uso del legno, sicurezza, efficienza energetica sono tre dei principali requisiti per la progettazione esecutiva richiesta ai circa 135 studenti, chiamati a misurarsi con progetti individuali, di cui i 15 migliori, assieme ai modelli in scala, saranno esposti in una mostra dedicata visitabile fino al 26 giugno.
“Il premio – concludono i docenti – si colloca al termine del percorso formativo del corso laboratoriale che ha come obiettivo la progettazione di un Sistema Costruttivo attinente un edificio nella sua globalità e nelle sue singole parti costitutive, organizzate ed integrate tra loro.
Il progetto prende avvio dall’elaborazione dei concept di controllo ambientale, di organizzazione funzionale e di contestualizzazione morfologica con l’intorno e prosegue con la definizione dell’impianto strutturale per arrivare alla progettazione esecutiva di tutte le parti dell’involucro edilizio connotato da elevate prestazioni energetico-ambientali”.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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