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da Clara

Venerdì 23 giugno la prima di 6 serate all’insegna della scoperta delle band emergenti

BONDENO. Grande attesa a Bondeno per la prima tappa del ClaraFestival, che si svolgerà venerdì 23 giugno in occasione del LocalFest. Un evento, quello promosso da Clara SpA, che darà al vincitore della finalissima (23 settembre a Copparo) l’imperdibile occasione di poter registrare e produrre un brano inedito con videoclip.
La manifestazione, la cui organizzazione è affidata a Made Eventi per la direzione artistica di Rossano Scanavini, è suddivisa in sei tappe, una per ciascuno dei sei tra i maggiori Comuni della provincia di Ferrara dove opera la neonata Clara SpA, nata dall’unione di AREA e CMV Raccolta: Bondeno, Cento, Comacchio, Codigoro, Copparo, Portomaggiore. Gli spettacoli si svolgeranno durante le rispettive Fiere, partendo appunto con il LocalFest di Bondeno, per concludersi col Settembre Copparese. Le iscrizioni sono aperte a cantanti singoli e band, preferibilmente nati o residenti in provincia di Ferrara: chi volesse iscriversi può visitare la pagina facebook Clara Festival, dove troverà tutte le informazioni necessarie, scrivere a clarafestival@libero.it o contattare il 393.1181586
Ospite speciale alla serata del LocalFest sarà una giovane cantante di Dogato che si sta facendo strada nel mondo della musica pop: Chiara Sandrini, miglior artista esordiente al Sanremo Music Awards 2016, sta infatti incidendo il suo primo CD, la cui uscita è prevista per i prossimi mesi e che conterrà brani in inglese e in italiano, alcuni più melodici e altri più ballabili.
Ogni tappa dell’evento rappresenterà ovviamente anche l’occasione per promuovere alcuni aspetti finalizzati alla crescita e alla diffusione della cultura dell’ambiente, tema caro e portante per Clara. A Bondeno salirà sul palco Roberto Ferrari di Stileventi nei panni di mago-formatore, che tramite illusionismo, divertimento e spettacolo coinvolgerà il pubblico con temi legati al riciclo e all’opportunità di creare nuove risorse attraverso una corretta gestione dei rifiuti.
CLARA vuole diventare un nome familiare e vicino al cittadino, e cosa di meglio per farlo di un’ occasione di divertimento e coinvolgimento dei talenti del territorio?

2^ tappa: Comacchio, Fiera di San Cassiano: sabato 12 agosto
3^ tappa: Codigoro, Fiera di Santa Croce, venerdì 8 settembre
4^ tappa: Cento, Fiera campionaria, domenica 10 settembre
5^ tappa: Portomaggiore, Antica Fiera, domenica 17 settembre
Finale: Copparo, Settembre copparese, sabato 23 settembre

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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