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da:ufficio stampa Cna Ferrara

Martedì 10 maggio, a Codigoro incontro con i candidati alle amministrative del 5 giugno

Promosso dalla Cna dell’Area del Delta, si terrà martedì 10 maggio prossimo, alle ore 20,30, all’Auditorium Sant’ Eurosia, in via Riviera Cavallotti a Codigoro un incontro tra le imprese e i candidati sindaci alle prossime elezioni amministrative. I lavori saranno aperti dalla vice presidente dell’Area Cna del Delta, Enrica Mantovani, che lascerà poi la parola a domande e interventi degli imprenditori presenti, ai quali risponderanno Alice Zanardi, della Lista “Insieme per Codigoro” (Centrosinistra), Claudio Dolcetti, Lista Movimento 5 Stelle e Marcello Guidi, della Lista “Obiettivo comune” (Centrodestra). Coordina i lavori, Alessandro Fortini, responsabile provinciale dell’Area Sviluppo della Cna.
“Vogliamo misurare i programmi dei candidati sindaci alle prossime amministrative – commenta Enrica Mantovani – a partire da alcune questioni molto concrete, che riteniamo essenziali per il nostro territorio. Innanzitutto, però, riteniamo necessario mettere al centro dell’azione amministrativa della prossima legislatura il sostegno alle piccole e medie imprese che, in questi ultimi anni, hanno continuato a garantire, seppure con grande difficoltà, reddito e occupazione dal nostro territorio. Non si può non sottolineare come questo sistema produttivo del nostro territorio abbia pagato prezzi pesanti alla crisi e tutt’ora debba far fronte ad una situazione dell’economia certo non favorevole. Riteniamo, quindi, indispensabile dare vita ad un progetto di sviluppo condiviso, capace di puntare, fortemente, proprio sul rilancio delle pmi, ossatura fondamentale della nostra economia locale. Sentiamo cosa hanno da dire concretamente i candidati”.
Quali sono i nodi fondamentali di un progetto di sviluppo? “Certamente – precisa la vice presidente Cna dell’Area del Delta – abbiamo bisogno di investimenti, in grado di mettere mano a quei fattori di criticità che ostacolano le nostre imprese. Mi riferisco ai problemi della viabilità (vedi, in particolare, la nuova circonvallazione) e delle opere pubbliche per la riqualificazione del territorio, a progetti di valorizzazione turistica del nostro patrimonio artistico, storico e naturalistico. La questione degli appalti è, inoltre, decisiva. Secondo noi, è importante attuare tutte quelle misure previste dalla legge e troppo poco messe in pratica, per fare sì che le piccole imprese possano accedervi. Chiederemo impegni precisi su altri versanti, che le imprese ritengono strategici, come quelli dello snellimento burocratico e della lotta all’abusivismo, dell’alleggerimento del carico fiscale che ne impedisce il rilancio economico”.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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