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Da: Organizzatori

Torna In Corde, il festival itinerante dedicato alle chitarre, che quest’anno intende far conoscere le ‘Anime in plastica’. Sarà un viaggio dalla liuteria dei boschi all’artigianato metropolitano quello del festival organizzato dal Conservatorio di musica Frescobaldi di Ferrara con il coordinamento dell’associazione Freon Musica a cura di Stefano Cardi. Anime in plastica: la voce degli strumenti a corde, infatti, quest’anno risuonerà attraverso la tradizione dei legni, l’abete, il cedro, il palissandro, la cedrella odorosa, ma anche attraverso la plastica delle chitarre create negli Stati Uniti dal liutaio di origini centesi Mario Maccaferri (costruttore della Selmer-Maccaferri, la chitarra prediletta da Django Reinhardt) all’inizio degli anni ‘50.

Quest’anno si parte proprio da Ferrara. Giovedì 28 novembre alle 17 al Ridotto del Teatro Comunale ‘Claudio Abbado’ si terrà il concerto a ingresso libero – con docenti e allievi del Conservatorio Frescobaldi – del quale saranno protagonisti fra gli altri Stefano Cardi con la chitarra di plastica di Maccaferri, in un brano di Joe Venuti e Eddie Lang, assieme a Stefano Melloni al clarinetto. E poi la clavicembalista Marina Scaioli, le trombe di Martina Dainelli, Ciro Grieco, Aleksandar Milev, Lorenzo Rizzuta, il corno di Massimo Mondaini, i chitarristi Gianluca Russo, Enrico Bellonzi e Diego Insalaco, il contrabbassista Manlio La Rosa ed il batterista Filippo Gris. Musiche di Manuel Ponce, Toru Takemitsu, Albert Harris, Joe Giuseppe Venuti, John Dowland, Django Reinhardt, Gerald Marks e Christian Wolff.

Chiuderanno il concerto giovanissimi studenti della classe IV della Scuola primaria Poledrelli dell’Istituto comprensivo ‘Govoni’ di Ferrara che interpreteranno due brani dalle Prose collections di Christian Wolff: il primo, Play, una “partitura aperta” perfetta per essere eseguita con strumenti non tradizionali, nel quale utilizzeranno gli strumenti costruiti durante il laboratorio curato da Paolo Pasini e Matteo Roncagalli; il secondo, Sticks, dove gli strumenti sono ramoscelli secchi raccolti e utilizzati così come sono. Gli altri autori in programma sono: Manuel Ponce, Albert Harris, Django Reinhardt e Gerald Marks.

In Corde nasce nel 2007 dalla collaborazione tra alcuni Istituti per l’alta formazione musicale della Regione Emilia Romagna. Il fine è accogliere, all’interno di una stessa manifestazione dedicata alla chitarra, uno spazio aperto a disposizione di docenti, interpreti, liutai e giovani musicisti.

La plastica, materiale considerato recente e “moderno” – ed estremamente d’attualità, basti pensare alla Plastic tax di cui tanto si sta discutendo – ha per certi versi una storia remota. Sono polimeri naturali l’ambra, il guscio di tartaruga o il corno, utilizzati dall’uomo fin dall’antichità anche per realizzare strumenti musicali. La storia della plastica propriamente detta comincia nel 1861, quando in Inghilterra venne isolato e brevettato il primo materiale plastico semisintetico, utilizzato per la produzione di manici e scatole. Ma è dalla fine dell’Ottocento con la celluloide e poi soprattutto dall’inizio del Novecento con la prima resina sintetica – la bakelite – che la plastica si diffonderà fino ad affermarsi negli anni Sessanta come insostituibile strumento della vita quotidiana e come nuova frontiera, anche nel campo della moda, del design, dell’arte. È in questi anni che irrompe nel quotidiano, e anche nei laboratori di liuteria accanto a legni pregiati e a vernici profumate. E sono le suggestioni della materia a dare anima – di plastica ma non solo – alla XIII edizione del Festival In Corde.

Durante il periodo di lavoro per la Selmer, Maccaferri aveva inventato e poi brevettato le prime ance in plastica, per poi dedicarsi, dopo aver inventato e prodotto in plastica gli oggetti più svariati (tra cui le ormai diffusissime mollette da bucato) alla sua vera passione: gli strumenti a corda, prima fra tutti la chitarra. E sempre la plastica, e il suo riuso attraverso la costruzione di originali strumenti musicali, è il tema del laboratorio curato da Paolo Pasini e Matteo Roncagalli che vede protagonista la classe IV della scuola primaria Poledrelli di Ferrara. Tubi, bottiglie, cannucce di plastica, assieme a lattine, manici di scopa e vasi da fiori rivelano le loro nascoste capacità sonore e si trasformano con paziente lavoro artigianale in flauti, trombe, tamburi. Il suono che ne scaturisce è semplice, ma è vivo, dalle inattese possibilità espressive e per questo i bambini coinvolti nel laboratorio suoneranno gli strumenti da loro stessi costruiti, in una piccola performance all’interno del concerto previsto al Ridotto del Teatro comunale di Ferrara il 28 novembre alle 17.

Le musiche in programma per In Corde, seppure composte nell’arco di 400 anni, si rivelano simili tra loro in questa sorta di cultura del sussurro e della conversazione che caratterizza la chitarra. Gli altri appuntamenti in programma sono sabato 30 novembre alle 18 ad Argenta, con il concerto al Centro Culturale Mercato, e infine domenica 1 dicembre al Museo della Musica, con il concerto alle 17.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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