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Da: Fondazione premio Grillo

Con l’apertura del nuovo anno scolastico, hanno preso avvio i concorsi della Fondazione “Premio Giovanni Grillo”, ossia la seconda edizione destinata unicamente alle Scuole Secondarie di secondo grado della provincia di Ferrara e la quarta edizione nazionale dedicata a tutte le scuole d’Italia, di primo e secondo grado.
La seconda edizione del PREMIO GIOVANNI GRILLO, destinata alle scuole superiori della provincia di Ferrara ha per oggetto il tema della libertà, quale trionfo della categoria del bene sul male: “La provincia di Ferrara ha una figura simbolica molto forte dal punto di vista culturale, oltre che religioso, ed è il patrono San Giorgio – spiega la Presidente Michelina Grillo – A partire da tale personaggio, che incarna l’eterna lotta tra bene e male ed il trionfo del primo sul secondo, la Fondazione, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale, l’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio ed il settimanale diocesano “La Voce di Ferrara-Comacchio”, ha inteso chiamare gli studenti a riflettere sull’importanza di perseguire il Bene, quale modalità necessaria per la costruzione della libertà, come ha ricordato anche S.E. l’Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Mons. Giancarlo Perego, in occasione dell’omelia declamata durante la scorsa festa di San Giorgio”.
La partecipazione degli studenti al concorso prevede la produzione di lavori individuali o di gruppo che potranno essere presentati entro il 25 marzo 2019 sotto diverse forme o tipologie rientranti nella Sezione letteraria (Articolo di giornale/saggio narrativo/poetico), Sezione arti visive (opere di pittura su carta o tela, disegno, fumetto, fotografia o racconto fotografico), Sezione multimediale (videoclip). Le premiazioni del Concorso si terranno il 23 aprile 2019, nell’ambito della cerimonia organizzata in occasione della Festività di San Giorgio Martire.

La quarta edizione del PREMIO NAZIONALE GIOVANNI GRILLO, diventato ormai un appuntamento fisso per gli studenti delle scuole italiane, intende stimolare la riflessione dei ragazzi sulla risoluzione non violenta dei conflitti, con particolare riferimento all’articolo 11 della Costituzione Italiana: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Oggi come ieri, il tema della non violenza è sempre attuale, soprattutto analizzando la situazione mondiale e i focolai di guerra che mettono costantemente a rischio il delicato equilibrio della pace globale , influendo sul destino delle nazioni e degli uomini che le compongono. La partecipazione degli studenti al concorso nazionale prevede la produzione di lavori individuali o di gruppo che potranno essere presentati entro il 13 dicembre 2018 sotto forma di videoclip o racconto fotografico. Le premiazioni del Concorso si terranno il 27 gennaio 2019, nell’ambito della cerimonia organizzata in occasione del Giorno della Memoria.

Entrambi i bandi di concorso sono stati divulgati dal MIUR a tutte le Istituzioni scolastiche interessate e sono, altresì, reperibili sul sito della Fondazione http://www.fondazionepremiogrillo.it e relativa pagina Facebook.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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