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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

L’edizione 2016 presentata oggi a Bologna dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Il concorso nazionale è suddiviso in due sezioni: una rivolta alle associazioni e l’altra a singoli cittadini di tutta Italia ma c’è anche un concorso destinato alle scuole superiori del territorio reggiano. La premiazione a Reggio Emilia il prossimo 10 dicembre, a vent’anni dalla scomparsa del monaco di Montesole

Bologna – Al via la IX edizione del ‘Premio per la pace Giuseppe Dossetti’ promosso – a partire dal 2006 – da Regione Emilia-Romagna, Comune di Cavriago, Comune e Provincia di Reggio Emilia. Anche l’edizione 2016 è rivolta ad associazioni e singoli cittadini di tutta Italia, affiancata da un concorso destinato alle scuole superiori del territorio reggiano.
Il concorso nazionale è stato illustrato oggi a Bologna dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dal presidente della Giuria del Premio, Pierluigi Castagnetti, dal sindaco di Cavriago, Paolo Burani, dal presidente della provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, e dall’assessore alla Cultura della legalità del Comune di Reggio Emilia, Natalia Maramotti.

«Mai come oggi, anche alla luce di quello che è successo oltre oceano, c’è bisogno di far crescere la cultura della pace, della tolleranza e del rispetto della diversità delle idee, del pensiero e dell’esempio di Dossetti», ha sottolineato il presidente Bonaccini. «L’impegno e la coerenza della Regione in questa direzione è testimoniato dall’approvazione di una legge sulla Memoria, finanziata con un milione di euro. A breve usciranno i primi bandi per sostenere le realtà impegnate nella difesa e promozione della cultura della memoria del ‘900. Questo ‘Premio per la pace Giuseppe Dossetti’ si inserisce con coerenza dentro questa nostra ampia strategia».

La premiazione dell’edizione 2016 – anno in cui cadono i vent’anni dalla scomparsa del monaco di Montesole, avvenuta il 15 dicembre 1996 – è fissata a Reggio Emilia per il prossimo 10 dicembre.

Giuseppe Dossetti
Il premio è dedicato a Giuseppe Dossetti (antifascista, partigiano, uomo politico protagonista nella stesura della Costituzione, poi monaco e sacerdote che partecipò all’elaborazione dei principali documenti del Concilio Vaticano II) che nella sua vita si adoperò per la diffusione dei valori della pace, della solidarietà, della fratellanza, del rispetto della dignità di tutti gli uomini. Don Giuseppe Dossetti ha mantenuto un profondo legame con la sua terra d’origine, ed in particolare con Cavriago, dove ha vissuto durante l’infanzia e l’adolescenza.

Il Premio per associazioni e cittadini
Il premio prevede due sezioni: una rivolta alle Associazioni con sede sul territorio nazionale, l’altra rivolta ai singoli cittadini, residenti anch’essi nel territorio nazionale.
Negli ultimi anni, i partecipanti devono aver compiuto “azioni di pace” coerentemente con i principi affermati da Giuseppe Dossetti nella sua vita, tra i quali: l’antifascismo, l’affermazione della democrazia (alla quale si rifà la Costituzione italiana), l’aspirazione universale alla pace e alla cooperazione fraterna fra gli individui e i popoli, il dialogo interreligioso e il rifiuto della guerra.
Potranno essere allegate pubblicazioni, video o altro materiale utile ad illustrare in modo dettagliato l’azione di pace che si intende candidare. Le candidature dovranno essere relative ad una sola azione di pace compiuta negli ultimi anni. Le candidature, sia delle associazioni o organizzazioni non a scopo di lucro sia dei cittadini, dovranno essere presentate entro venerdì 16 settembre 2016 alla segreteria del Premio (c/o Centro studio e lavoro ‘La Cremeria’, via Guardanavona 9, 42025 Cavriago, info@csl-cremeria.it).

Il Concorso per le scuole
Accanto al Premio assegnato ad Associazioni e singoli cittadini, c’è il Bando di concorso dedicato alle scuole reggiane che prevede, da parte dei giovani studenti, la realizzazione di un testo
sul tema della pace. Questo per sensibilizzare gli studenti del territorio ai temi della pace e avvicinarli alla conoscenza della figura di Giuseppe Dossetti. Il concorso prevede la premiazione di tre testi (saggio breve, lettera, articolo di giornale o testo di canzone) scritti individualmente o in gruppo dagli studenti iscritti che nell’anno scolastico 2016/2017 frequentano le scuole secondarie di secondo grado della provincia di Reggio Emilia. L’elaborato deve avere al centro il tema della la pace, sulla base dell’articolo 11 della Costituzione Italiana.
Per partecipare c’è tempo fino a venerdì 28 ottobre 2016 e i lavori dovranno essere presentati alla segreteria del concorso presso il servizio scuola della Provincia di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 59).

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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