Skip to main content

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Regione Emilia-Romagna e Casa Artusi insieme per la valorizzazione dei prodotti tipici e del territorio rurale.

Assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna e Casa Artusi: tre anni insieme(2015-2017) all’insegna del “buono” e del “bello”. Sarebbe di certo piaciuto al padre della cucina italiana, Pellegrino Artusi, il Protocollo d’intesa firmato questa mattina in Regione, dall’assessore all’Agricoltura caccia e pesca Simona Caselli e dal presidente di Casa Artusi Giordano Conti, alla presenza del consigliere regionale Paolo Zoffoli, già Sindaco della cittadina artusiana, da sempre attento alla valorizzazione delle eccellenze del territorio in nome dell’illustre cittadino di Forlimpopoli.
Sarebbe piaciuto, al gastronomo di Forlimpopoli, soprattutto per un motivo: il documento delinea comuni azioni per la “valorizzazione del territorio rurale, la promozione delle produzioni tipiche di qualità, la ricerca di un sistema integrato d’impresa e di risorse unitamente all’affermazione di valori umani e solidali volti al riconoscimento di uno sviluppo sostenibile sia in senso economico che sociale”.
In altre parole, la buona cultura del cibo non può prescindere dalla valorizzazione delle produzioni di qualità, quindi della nostra agricoltura e dell’intera filiera, associata naturalmente al concetto di crescita sostenibile. In questa direzione va il Protocollo d’intesa firmato oggi.
“Qualità, tipicità, capacità di innovare, mantenendo tuttavia forte il legame con la tradizione sono i punti forti del nostro agroalimentare – ha dichiarato l’Assessore Simona Caselli – che può vantare il più alto numero di prodotti Dop e Igp d’Europa: ben 41. La collaborazione con Casa Artusi è dunque un’opportunità importante per mettere ulteriormente in valore le nostre eccellenze enogastronomiche e con esse il territorio, la storia, la cultura dell’Emilia-Romagna. Tanto più in vista di Expo 2015, un appuntamento per cui questa Regione sta lavorando con determinazione, certa che potrà diventare un’occasione straordinaria per promuovere nel mondo la nostra magnifica regione e i suoi prodotti”.
“Non si tratta di un documento solo sulla carta – afferma il Presidente di Casa Artusi, Giordano Conti – bensì di un Protocollo che consolida la collaborazione su cui si fonda la nascita del centro e che sostiene il reciproco lavoro in ambito promozionale e comunicazionale per lo sviluppo del settore agroalimentare regionale. Casa Artusi, sin dalla nascita, ha messo al centro il cibo come cultura e riflessione, lontano da forme di spettacolarizzazione imperanti in questi ultimi anni. Mettere al centro la cucina di casa e i prodotti del territorio, la conoscenza dei rapporti tra cibo alimentazione e cultura, e promuovere le produzioni di qualità sono la sfide che ci attendono nei prossimi anni. E che c’è di meglio che farlo in nome del padre della cucina italiana, il cui ricettario è tradotto in tante lingue del mondo?”.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it