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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bologna – La Rete Alta Tecnologia entra nelle scuole per far conoscere agli studenti delle superiori i suoi tecnopoli, i laboratori di ricerca industriale e i centri per l’innovazione. Questo l’obiettivo della Regione Emilia-Romagna che, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, ha avviato, per l’anno scolastico 2013-2014, il progetto “Chi ricerca trova” e “Ricercatori per un giorno”. L’invito a partecipare all’iniziativa è stato formalizzato in una lettera – recapitata, nei giorni scorsi, ai dirigenti scolastici di oltre 200 istituti superiori di secondo grado dell’Emilia-Romagna, privilegiando quelli ad indirizzo tecnico-scientifico – e in un poster, che sarà affisso negli spazi pubblici delle scuole, realizzato proprio con l’obiettivo di dare massima visibilità alla Rete regionale della ricerca e stimolare l’interesse degli studenti.

Finalità comune dei due progetti è infatti quella attivare una serie di occasioni di confronto fra gli operatori dei laboratori e i centri per l’innovazione che fanno parte della Rete alta tecnologia dell’Emilia-Romagna e alcune realtà scolastiche regionali. Occasioni pensate per favorire negli istituti coinvolti spunti e progetti di approfondimento come, ad esempio, lo studio delle tematiche oggetto dell’attività dei laboratori o la realizzazione di materiali informativi sulle strutture.

Il progetto “Chi ricerca trova”, patrocinato dall’Ufficio Scolastico Regionale, prevede in particolare la diffusione di materiale informativo e l’invito, rivolto agli insegnanti, a conoscere e far conoscere le opportunità offerte dalla presenza della Rete alta tecnologia sul territorio. Una nuova applicazione multimediale per tablet – fruibile all’indirizzo www.chiricercatrova.it – mette al centro i ragazzi e le loro attitudini e li guida alla scoperta delle piattaforme tecnologiche con tour virtuali che potranno affiancare o arricchire eventuali visite guidate alle strutture disponibili nell’ambito dell’iniziativa “Ricercatori per un giorno”. È infatti con quest’ultimo progetto che gli studenti, dopo i tour virtuali, potranno accedere alle principali strutture di ricerca con vere e proprie visite guidate, per promuovere il confronto fra studenti e giovani ricercatori.

Ricercatori per un giorno prevede anche la collaborazione con il Cnr di Bologna nell’ambito del progetto “Il linguaggio della ricerca” che con finalità analoghe ha attivato una serie di laboratori per le scuole per l’anno scolastico 2013-2014: “Laerte” (Efficienza energetica, sicurezza sismica, sostenibilità); T3Lab (Energia, visione digitale, reti wireless, interfacce uomo-macchina, tele-controllo di macchine e impianti); Lecop Mia (Modelli matematici e misure sperimentali sulla qualità dell’aria); Lecop Lei (Progettazione LCA ed ecodesign); Lecop Tigri (Gestione della risorsa idrica).

Agli studenti interessati, i diversi team di ricerca illustreranno le principali soluzioni elaborate, attraverso moduli formativi, dimostrazioni sperimentali dal vivo e tramite l’utilizzo di software avanzati, approfondimenti su singoli focus di ricerca oggetto dell’attività del laboratorio. Per saperne di più ed essere contattati dal gruppo di lavoro dedicato, è possibile scrivere a infoporfesr@regione.emilia-romagna.it o consultare il sito http://fesr.regione.emilia-romagna.it (sezione Promozione e comunicazione, “Per i giovani”).

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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