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Da: Elettorale Lega Nord
“Ferrara è una città unica e inclusiva, che comprende il centro, i quartieri e le frazioni e nessuno deve sentirsi lascato da parte. Per questo, per la chiusura della campagna elettorale sarò io a spostarmi in tutto il territorio per ringraziare personalmente i ferraresi del sostegno che vorranno darmi”.
Così Alan Fabbri, candidato sindaco di Ferrara per il centrodestra annuncia la chiusura della campagna elettorale:
“Per la chiusura della campagna elettorale non abbiamo organizzato un unico evento, ma un tour che attraversa tutta la città. A partire da venerdì pomeriggio saremo ancora una volta in mezzo alla gente, visiteremo tutti i quartieri compresi quelli più trascurati, quelli in cui il Pd raramente ha messo piede se non per chiedere voti”, continua il candidato. “Come abbiamo sempre fatto in queste settimane vogliamo concludere la campagna elettorale incontrando e ascoltando i cittadini. Per questo invece di un unico comizio, abbiamo organizzato un evento itinerante che attraversa l’intera città”.
“Ci sposteremo per la città toccando anche i quartieri e le frazioni che il Partito democratico al governo della città ha consapevolmente danneggiato: trascurando il decoro delle strade e del verde, non provvedendo ad una buona illuminazione, non mettendo mai mano al piano di trasporto pubblico e, fatto ancor più grave, privandole di presidi sanitari fondamentali”. E aggiunge: “E’ quasi grottesco che il candidato del Pd si ricordi solo ora di queste zone e prometta a pochi giorni dal voto di riportare i servizi sanitari vicino ai cittadini, quando è stata l’amministrazione di cui lui stesso faceva parte e il partito che rappresenta a spostarli a 20 chilometri di distanza, concentrandoli a Cona, una cattedrale nel deserto, costruita per interessi diversi da quelli dei cittadini e difficilissima da raggiungere perchè non è nemmeno servita dai mezzi pubblici”.
Presentando l’evento di chiusura il candidato precisa: “Voglio far crescere Ferrara portando lavoro, sicurezza e servizi anche dove mancano, dotandola di un trasporto pubblico efficace, migliorando i collegamenti e la viabilità e valorizzando il centro in tutte le sue potenzialità. Chiedo ai ferraresi di partecipare a questo progetto. Venerdì sarò presente per stringere la mano a chi mi vorrà sostenere, a chi mi ha semplicemente ascoltato in queste settimane e anche a chi la pensa in modo diverso dal mio: ricordando che, se i cittadini mi sceglieranno, sarò il sindaco di tutti e ogni contributo costruttivo sarà per me prezioso”.
Venerdì 24 maggio il tour di chiusura della campagna elettorale toccherà varie tappe: ore 18:15 San Martino (bar Re leone, via Bologna 1031), ore 19:00 Sant’egidio (bar Centrale, via bassa 199), ore 19:45 Malborghetto (MalbOsteria via Pasetta 23), ore 20:30 Porotto (Caffetteria Bellini, via Bellini 2/4/6), ore 21:15 Pontelagoscuro (Enry’s Bar, viale Girolamo Savonuzzi, 26), ore 22:15 Ferrara (le Corti del Maxxim, via Ripagrande 21).

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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