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Da: Elettorale Lega Nord

“Se i cittadini sceglieranno noi per guidare la città, al centro del nostro mandato metteremo i ferraresi. Al centro del welfare con regole più giuste, al centro dell’attenzione quando si parla di lavoro e di impresa, al centro di tutto quello che realizzeremo per garantire una maggiore sicurezza e di tutte le scelte pratiche che riguardano le questioni quotidiane, dalla raccolta dei rifiuti, alle imposte, ai servizi di trasporto pubblico. Il municipio non sarà un luogo in cui si prendono decisioni in base alle ideologie o agli interessi di una sola parte, ma sarà davvero la casa di tutti i ferraresi di buona volontà e di buon senso che vorranno fare crescere Ferrara insieme a noi”.
Così Alan Fabbri, candidato a sindaco di Ferrara per il centrodestra riassume il senso del programma elettorale dettagliato nelle ultime settimane.
“Quello che è mancato fino ad oggi a Ferrara è stata una amministrazione concentrata davvero sugli interessi dei cittadini”, spiega Fabbri “ed è quello che abbiamo intenzione di essere noi. Sarà questo il vero cambiamento: un cambiamento di mentalità che fin da subito si tradurrà in azioni concrete”.
Come? “Per il welfare studieremo interventi che premino la residenzialità storica per l’accesso ai servizi di sostegno e che facciano da stimolo a chi vuole acquistare casa in città per gli incentivi alla vita familiare e lavorativa”, spiega Fabbri. “Per la sicurezza utilizzeremo tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione perchè i ferraresi tornino a sentirsi sicuri, ascolteremo le richieste di tutti i quartieri e nessuno mai ci sentirà dire che la paura è una percezione”, aggiunge. “E ancora per quanto riguarda il tema del lavoro il nostro obiettivo sarà tenere sul territorio quei 30 mila lavoratori che ogni giorno si spostano dalla città per andare altrove. Per farlo metteremo a disposizione risorse importanti per rendere attrattiva la nostra città a nuovi insediamenti studiando anche piani di fiscalità agevolata, mentre per quello che riguarda i bandi pubblici e gli appalti, rispettando le regole di concorrenza, trasparenza e le nuove norme introdotte dal codice sugli appalti, valorizzeremo al massimo le realtà ferraresi, come partner ideali per i lavori pubblici”.
Ma ci sono anche altri ambiti nei quali una amministrazione può dimostrare attenzione verso i propri cittadini: “Sono quelli più pratici, che riguardano la vita quotidiana di tutti, per i quali abbiamo in mente piani di intervento nel nome della semplificazione e dell’efficacia”, aggiunge ancora il candidato “Pensiamo alle piccole manutenzioni alla raccolta differenziata, alla gestione del verde e all’organizzazione del trasporto pubblico: su tutti questi aspetti, dove sarà necessario apriremo momenti di confronto e di approfondimento con i soggetti interessati, senza voler cambiare quello che funziona, ma senza dare per scontato che ciò che non va non possa essere migliorato. Sempre con il buon senso, che i ferraresi hanno in abbondanza e che metteremo al servizio dei cittadini”.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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