Skip to main content

Da Lega Nord Emilia Romagna

“La battaglia per l’autonomia non ha un colore politico: va fatta per il bene del nostro territorio. E va fatta con risorse adeguate. Bonaccini promette tempi veloci, ma deve ancora chiarire l’aspetto economico. La trattativa con Roma va usata al meglio, anche per correggere il pasticcio della riforma Delrio. La Lega vigilerà su tutto il percorso”.

Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione Emilia Romagna è intervenuto, questa mattina, durante la seduta dell’Assemblea legislativa dedicata al tema dell’autonomia regionale durante la quale il presidente Stefano Bonaccini ha riferito sullo stato di avanzamento dei lavori.

“Quanto più un governo si colloca in basso, vicino a chi è governato, tanto più i cittadini ne possono valutare concretamente l’operato. Questo è il principio su cui si basa l’autonomia. Ed è in questo principio che noi, come Lega Nord, crediamo profondamente”, spiega Fabbri. “E’ bene ricordarlo in questo passaggio importante per la nostra Regione, così come è importante ricordare che, proprio in questi giorni, cade il centenario della nascita dell’ideologo della Lega Nord, Gianfranco Miglio (nato a Como l’11 gennaio 2018), federalista convinto senza il quale oggi non saremmo qui a discutere di questa svolta cruciale”.

Riguardo al percorso avviato dal presidente Bonaccini per l’autonomia dell’Emilia Romagna, Fabbri spiega che “la Lega Nord più volte ha chiesto al presidente di aumentare il numero delle deleghe da chiedere allo Stato e di non accontentarsi di poche competenze, considerato che si tratta di un’occasione unica per valorizzare e far crescere, senza il giogo di Roma, il nostro territorio”. Ancora oggi, invece, “oltre ad aver chiesto un limitato numero di competenze da gestire direttamente Bonaccini non ha fatto chiarezza sull’aspetto delle risorse, fondamentali per trasformare progetti e promesse in fatti concreti”, prosegue Fabbri “Per questo sollecitiamo il presidente ad occuparsi e ad affrontare, il prima possibile, il tema economico che, inevitabilmente, deve accompagnare il percorso dell’autonomia regionale” e “in particolare su questo versante, come opposizione, saremo presenti per vigilare su ogni singolo passaggio e sui futuri sviluppi”.

Per Fabbri il momento di confronto con le istituzioni statali sarà fondamentale anche per correggere gli errori che il Pd ha commesso negli anni passati nella gestione dei territori: “Mi riferisco in particolare alla riforma delle province voluta da Delrio, che sta mettendo in difficoltà i cittadini su questioni importanti che impattano direttamente sulla vita quotidiana” come ad esempio “la manutenzione delle strade” lasciata dal Pd in capo ad un ente svuotato di risorse economiche. “La trattativa con Roma è il momento giusto per rimediare: il presidente Bonaccini dimostri di avere a cuore il territorio mettendo sul tavolo anche questo fondamentale aspetto”.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it