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Da Lega Nord Emilia Romagna

“Su Carife il Pd ci sta dando ragione. La nostra battaglia ha ottenuto risultati importanti. Quelli che ieri erano chiamati “speculatori”, oggi sono “vittime del risparmio tradito” e i risarcimenti che la Lega Nord proponeva oggi sono diventati realtà. Bisogna proseguire su questa strada: invitiamo chiunque abbia subito un danno economico ad attivarsi subito per ottenere quanto gli spetta”.
Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione Emilia Romagna, presente ieri sera all’incontro con la Lega consumatori sulla situazione degli Azzerati Carife, patrocinato dal Comune di Bondeno, fa il punto sulla situazione.
“In due anni, schierati a fianco degli Azzerati, abbiamo fatto cambiare rotta al Pd: gli azionisti rimasti schiacciati dal crac che venivano definiti speculatori, anche da esponenti del Pd ferrarese, oggi sono stati riconosciuti come risparmiatori traditi”, spiega Fabbri. “Ma fatto ancor più importante è che ci hanno inseguiti, istituendo quei fondi per i risarcimenti che la Lega Nord chiedeva fin da subito e per cui venivamo addirittura derisi”.
In pratica “siamo riusciti a rideterminare il principio della tutela del risparmio, andato perso con l’applicazione scellerata del decreto e con il bail-in”.
Il Pd e il governo “anche per opportunità elettorali hanno dovuto ammettere, nei fatti, che avevamo ragione”, continua il capogruppo “e ora bisogna puntare a rendere accessibile, in tempi brevi, il fondo ministeriale per il ristoro”.
Fondamentale “sarà aumentare la dotazione, eliminare il criterio cronologico per il rimborso e chiarire, esattamente, le modalità di accesso cancellando l’ipotesi che sia necessaria una sentenza passata in giudicato”, aggiunge Fabbri.
E lancia un appello ai cittadini vittime del crac: “Adesso è importante che tutti i risparmiatori, in particolare gli azionisti, anche quelli che fino ad ora sono rimasti in silenzio, facciano sentire la loro voce”, conclude il capogruppo “Le possibilità ci sono: i cittadini possono informarsi e farsi assistere dalle associazioni dei consumatori per ottenere quello che gli spetta prima della scadenza dei termini, così come possono farsi parte civile nel processo”.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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