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Da: Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

“La fusione fra Ostellato e Fiscaglia? Un vero pasticcio: tempi e modi sbagliati, poca partecipazione e il rischio per Ostellato di perdere addirittura contributi”.

Alan Fabbri, capogruppo in regione Lega Nord, interviene sul tema della fusione tra i Comuni di Ostellato e Fiscaglia.

“Si tratta di una fusione forzata dalla volontà politica del Pd che, pur di ottenere quello che si è prefissato passa sopra a qualsiasi logica”. Sono infatti molti i punti che non tornano: “Innanzitutto la tempistica: lo studio di fattibilità sul progetto che per tutte le altre fusioni è durato dai 6 mesi ai due anni, per questi due Comuni è durato appena 5 giorni. come hanno denunciato i consiglieri”. Inoltre, “l’assurdità dio far fondere un Comune , Ostellato appunto, con un altro, parliamo di Fiscaglia, che ancora deve completare un processo di fusione già avviato in precedenza”. Con questa situazione “Ostellato ne uscirebbe danneggiato, in quanto anziché percepire 10 anni di contributi statali e 15 di contributi regionali finirebbe per percepire soltanto 4 anni di contributi statali e 10 di regionali”, mentre anche senza la fusione “Fiscaglia continuerebbe comunque a percepire i contributi che le spettano”.

Ancora più assurda è la questione dell’Unione dei Comuni: “Di solito un Comune si fonde con Comuni con i quali sta già in Unione, condividendo magari già una serie di servizi”, spiega ancora Fabbri “invece Ostellato è in Unione con Portomaggiore e Argenta, mentre la fusione secondo il Pd, dovrebbe avvenire con Fiscaglia che fa parte di un’altra Unione”, chiarisce il consigliere.

Un’altra considerazione? “La partecipazione inesistente dei cittadini che non sono stati coinvolti: non sono state fatte giunte, nè consigli comunali congiunti prima di avviare l’iter , non sono stati costruiti tavoli tematici per la progettazione del nuovo ente”, spiega Fabbri “la cittadinanza non è stata coinvolta ma è solo stato chiesto un parere a cose fatte”, mentre sottolinea il consigliere “le ricadute saranno tutte sulla vita sociale dei cittadini”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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