Alessandro Vincelli su Rai Uno a “La vita in diretta” con IL BRANCO DI ICARO
Tempo di lettura: 4 minuti
Da: Organizzatori
L’appello dello scrittore: «La rapida evoluzione delle forme di comunicazione degli ultimi 20 anni ha creato un divario sociale che separa i figli dai genitori in maniera inedita nella storia dell’umanità»
Come può un adolescente far uccidere la propria famiglia? Il fratello maggiore rompe il silenzio e svela le dinamiche che per lui hanno portato al duplice omicidio Vincelli nel romanzo verità “Il branco di Icaro”
A due anni dall’omicidio dei coniugi Vincelli commissionato dal figlio adolescente al suo migliore amico a Pontelangorino (Ferrara), Alessandro Vincelli svela nella propria versione romanzata dei fatti le trappole dell’adolescenza all’epoca degli smartphone, tra falsi miti, violenza e ricerca di soldi facili
È uscito “Il branco di Icaro”, la versione romanzata di una storia oscura: l’omicidio dei coniugi Nunzia di Gianni e Salvatore Vincelli commissionato dal figlio 16enne al suo migliore amico nella notte tra il 9 e il 10 gennaio 2017 a Pontelangorino (Ferrara). Oggi Alessandro Vincelli, figlio maggiore di Salvatore, ha deciso di rompere il silenzio per la prima volta svelando nel suo romanzo le ragioni che potrebbero aver portato il fratello a ideare il tragico piano. Capitolo dopo capitolo, il racconto ripercorre la vita degli adolescenti del fantomatico paesino di Masa da febbraio 2016 fino ai giorni immediatamente successivi all’omicidio.
“Il branco”: giovani smarriti nell’oceano del web, delle droghe leggere e in cerca di soldi facili
Dal disaccordo con i genitori al contesto del “branco” formato dagli amici di paese, il romanzo apre una finestra sul bullismo, sulle droghe, sulla pornografia e sulla violenza. Gli adolescenti protagonisti sono anche condizionati da musica e video che esaltano lo spaccio, l’uso delle ragazze come oggetti e il bisogno di ottenere rispetto, ricordando da vicino ragionamenti di stampo mafioso.
Rabbuiati dalla totale mancanza di prospettive, sogni, passioni e responsabilità, i protagonisti si scontrano con il reale bisogno di denaro, tra aperitivi, scooter modificati, hashish, vestiti firmati e giochi online simili a slot da bar. Spacciare diventa per questo la soluzione più semplice per avere denaro contante evitando la fatica di un vero lavoro.
A differenza di tutti gli altri, Fabio prima dei sedici anni non aveva mai potuto stare al bar con gli amici fino all’alba, mentre una buona parte dei membri del branco iniziò a farlo fin dai dodici anni, quattordici al massimo. A causa di queste differenze, il ragazzo finì per sentirsi l’unico del suo gruppo ad avere limiti e imposizioni. Fabio non considerava Nicola un vero e proprio fratello ma più un amico d’infanzia con cui aveva comunque un fortissimo legame. La protezione di Nicola gli garantiva di non dover mai fare ricorso alla violenza per essere rispettato. Era consapevole di essere più vigliacco dell’amico e in qualche modo si sentiva solidale con i più deboli del gruppo perché in loro si identificava.
Il branco di Icaro, pag. 4-5
Alessandro Vincelli rompe il silenzio: «La storia della mia famiglia può aprire una finestra su una intera generazione»
A due anni dai fatti, Alessandro Vincelli rompe per la prima volta il silenzio: «Il 10 gennaio 2017 mio fratello unilaterale all’età di sedici anni ha pagato un suo amico d’infanzia per uccidere nostro padre e sua madre. Mi chiamo Alessandro Vincelli e ho 37 anni. Dopo aver tratto le mie conclusioni, ho deciso di scrivere questa versione romanzata dei fatti, basata sulle innumerevoli chiacchierate avute con mio fratello durante il corso della nostra vita e su numerose storie di cronaca riguardanti i suoi coetanei. La sua fiducia nei miei confronti era tale da averlo portato a confessarmi, il 25 dicembre 2016, di aver iniziato a spacciare hashish. Purtroppo, in quell’occasione non mi ha rivelato l’orribile piano che avrebbe portato a termine solamente due settimane dopo. Il libro non cerca di analizzare ma di descrivere diverse problematiche giovanili come l’uso della droga, l’abuso di alcolici, l’esposizione prematura alla pornografia, la violenza e il bullismo. Racconta di nuove generazioni che fin dall’infanzia sono abbagliate dalle infinite risorse e trappole del web. Un mondo in cui chiunque può dire ciò che vuole senza regole. Una dimensione dove non sono i contenuti a rendere “rispettabile” un’opinione espressa ma solo il numero di visualizzazioni e like ricevuti. L’obiettivo è aiutare ragazzi, genitori ed educatori a comprendere meglio le trappole dell’adolescenza all’epoca degli smartphone e della crisi economica. Questo romanzo può aprire una finestra su un’intera generazione che sta crescendo priva di valori fondamentali come il rispetto e l’altruismo».
“Il branco di Icaro” tra cronaca, letteratura e sociologia
Il Branco di Icaro è il racconto buio e doloroso sulla tragedia della famiglia Vincelli ma è anche un manuale per interpretare gli schemi della nuova generazione di ragazzi. All’interno del libro, con pratiche note e un mini glossario, sono inserite le spiegazioni dettagliate per ogni vocabolo del gergo giovanile tipico del “branco”, da “shoppare” a “fare un castello”.
Riccardo Vincelli e Manuel Sartori stanno scontando 18 anni di carcere per omicidio premeditato per futili motivi. Manuel Sartori ha annunciato il suo ricorso in Cassazione. Riccardo potrebbe aver accesso all’eredità dei genitori. Non ha più incontrato Alessandro.
Alessandro Vincelli. Classe 1982, torinese, è stato uno sceneggiatore e regista indipendente laureato in Cinematografia alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli studi di Torino. “Il branco di Icaro” è il suo primo romanzo.
IL BRANCO DI ICARO, di Alessandro Vincelli, Romanzo, 359 pagine, 2019
Copertina flessibile: 17,00 euro 13,96 euro
E-book: 6,99 euro
Pubblicazione indipendente in vendita su Feltrinelli, Mondadori Store e Amazon: https://amzn.to/2VnJH0H
Vietato ai minori di 16 anni
L’estratto del libro con il primo capitolo è scaricabile gratuitamente dal sito www.ilbrancodiicaro.com
Approfondimenti sul canale Youtube: IL BRANCO DI ICARO
Riceviamo e pubblichiamo
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Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
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