Alla scuola Tumiati un’aula per ricordare il sorriso di Pepita (23 maggio)
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Da: Organizzatori
Il contagio irresistibile di un sorriso. Questo ha saputo donare Franco Borghetti, per tutti “il clown Pepita”, amico degli alunni delle scuole e dei bambini ricoverati in ospedale. Così la scuola primaria Tumiati ha voluto dedicargli un’aula speciale per la creatività – l’aula “Arcobaleno”- e una canzone, “Naso rosso”, ispirata da lui e da tutti gli ambasciatori del sorriso. Un evento con la commovente e affettuosa partecipazione della moglie e del figlio di Franco Borghetti.
Il taglio del nastro della nuova aula “Pepita”, il 23 maggio 2019, è stato il cuore della “Festa del giardino”, un pomeriggio per celebrare la straordinaria sinergia tra la scuola Tumiati e Circi, Dharmic Clown, Tana delle Storie, Urban Center del Comune di Ferrara. E ancora: con il Liceo Carducci di Ferrara, con i volontari di Orto Condiviso e con il Centro per le Famiglie, nella persona di Alessandra Goberti che ha preparato i genitori per la “Biblioteca vivente”.
Il preside dell’Istituto comprensivo “Giorgio Perlasca”, Stefano Gargioni, ha introdotto l’incontro, salutando i 183 alunni della scuola, le loro famiglie, i docenti della scuola e tutti gli ospiti. L’insegnante Simonetta Travagli ha fatto gli onori di casa, ringraziando i genitori che hanno dedicato ore del proprio tempo libero per prendersi cura durante i fine settimana dello spazio verde della scuola.
Anna Maria Bovinelli, nella sua duplice veste di docente e di presidente del Circi, ha sottolineato la splendida collaborazione tra scuola e associazioni di volontariato, che hanno trovato un punto di incontro per far fiorire esperienze di crescita e di vita. La parola è passata quindi alle insegnanti Ilaria Pasti e Paola Zecchi, che – sulle orme della collega Rita Roboni – hanno guidato con passione un progetto che si è rivelato il filo rosso per annodare esperienze di forte valore educativo.
“Per fare un…giardino” è il nome del progetto che da diversi anni coinvolge alunni, docenti e genitori: in quei tre puntini di sospensione è racchiusa un’educazione al rispetto, alla pazienza, all’amore per la natura e per il mondo intero. Un mondo da abitare.
Così la “Festa del Giardino” ha accolto mostre con elaborati ispirati al riuso e al riciclo creativo, video ecologici e naturalistici, narrazioni di clown e genitori raccontastorie, un mercatino di fiori coltivati dagli alunni. Ovunque decorazioni e vasi colorati, segnapiante e segnalibri per valorizzare il binomio ambiente e fantasia. Alunni e familiari mano nella mano per esplorare con occhi nuovi la propria scuola, con un ritrovato senso di appartenenza.
Bambini coloratissimi hanno aperto il pomeriggio in musica con un canto a cappella “Io sono come un albero” e un’orchestra di piccoli musicisti diretta da Luisa Ghezzo e Lorella Cappozzo; a seguire la canzone “Non sono da buttare” bandire lo spreco di risorse. Ha concluso la festa un trenino umano esplosivo e un flash mob guidato dagli studenti del Liceo Carducci e dal professor Andrea Bregoli con l’intramontabile “Ci vuole un fiore” di Sergio Endrigo.
Dappertutto movimento e sorrisi, per amplificare l’insegnamento di Gandhi, che Franco Borghetti, clown per vocazione, amava ricordare e che ora è indelebile nel cuore e nella targa artistica creata per la nuova “aula Pepita”: «Ciò che si conquista con un sorriso rimane per sempre».
Riceviamo e pubblichiamo
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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
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