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Da: Ufficio Stampa Pro Format Comunicazione srl
Bologna, 20 marzo 2019 – L’industria del farmaco si conferma in buona salute e occupa il gradino più alto del podio dell’innovazione. Rispetto ai 107 miliardi di euro spesi a livello globale in Ricerca & Sviluppo nel farmaceutico, l’Italia sta a quota 1,4 miliardi. Nel 2015, dati ultimissimi di Farmindustria, gli investimenti sono cresciuti ancora con un aumento del 15% dal 2013, distribuiti per il 50% su studi clinici, per il 30% in personale di ricerca e per il 20% in studi pre-clinici. Le aziende del farmaco sono destinate a diventare sempre più un interlocutore importante non solo degli organismi nazionali e regionali cui spetta il controllo e la gestione delle risorse destinate al sistema Salute, ma anche delle Associazioni dei pazienti chiamate a tutelare i diritti di tutti i malati e a rappresentare in modo efficace i loro bisogni clinici e sociali. Da qui la necessità che i futuri ‘manager’ delle Associazioni pazienti acquisiscano conoscenze e competenze anche sul funzionamento delle aziende farmaceutiche e sugli step che portano dalla progettazione alla messa in commercio di un farmaco. Per questo l’Università di Bologna nell’ambito del Corso di Formazione Permanente “Formare le Associazioni impegnate per la salute”, ha messo a punto il terzo modulo sugli aspetti regolatori, brevettuali ed economici del farmaco, che si tiene dal 21 al 23 marzo con il coinvolgimento di referenti delle più importanti aziende farmaceutiche in Italia: Alfasigma, Amgen, Biogen, Bristol-Myers Squibb, Celgene, Fondazione MSD, Lilly, Novartis, Roche e Sanofi Genzyme.
Il Corso, dedicato a operatori e dirigenti di Associazioni ed Enti del Terzo settore che operano in area salute e tutela dei diritti dei pazienti con patologie croniche, è realizzato su iniziativa di 5 Associazioni pazienti – FederASMA e Allergie Onlus, FeD.E.R. Federazione Diabete Emilia Romagna, le Associazioni pazienti con malattie reumatiche AMRER, ANMAR e APMAR – in collaborazione con la Scuola Superiore di Politiche per la Salute-CRIFSP (Centro di Ricerca e Formazione sul Settore Pubblico) dell’Università di Bologna.
Il terzo modulo sarà incentrato sugli aspetti regolatori ed economici del farmaco, nonché sui brevetti, tutto dal punto di vista delle aziende produttrici. Vedrà inoltre l’impegno delle aziende farmaceutiche per l’empowerment delle Associazioni pazienti con un modello innovativo di formazione sul campo attraverso una visita guidata in un’azienda farmaceutica di Sesto Fiorentino (FI).
«La novità rispetto ai moduli precedenti è che i futuri ‘manager’ entrano in contatto con il mondo reale delle aziende del farmaco – spiega Cristina Ugolini, Direttrice della Scuola Superiore di Politiche per la Salute (SSPS) dell’Università di Bologna e Presidente del CRIFSP – attraverso l’organizzazione di una Tavola rotonda cui parteciperanno referenti aziendali per un confronto sulle dinamiche delle aziende nello scenario attuale. Ogni referente potrà raccontare la propria esperienza “dall’interno” e l’approccio della propria azienda rispetto a specifici temi. A questo incontro, seguirà una visita aziendale. L’obiettivo di questo terzo modulo è creare un nuovo modello di confronto e collaborazione tra aziende farmaceutiche e Associazioni dei pazienti».
Importante per le Associazioni pazienti acquisire conoscenze e competenze sulle attività interne delle aziende del farmaco sempre più coinvolte nella sostenibilità del sistema Salute. «È necessario dare strumenti di autonomia e decisionali ai manager delle Associazioni pazienti – dichiara Daniele Conti, Direttore di AMRER Onlus Associazione Malati Reumatici Emilia Romagna – affinché possano relazionarsi in modo corretto con le aziende del farmaco, con le quali non è sempre facile dialogare e che rappresentano un punto di vista importante nel sistema Salute dal momento che la maggior parte della ricerca sui farmaci è finanziata da privati».
Il modulo affronterà il tema del controllo e della razionalizzazione della spesa sanitaria e farmaceutica e i referenti delle aziende farmaceutiche si confronteranno sui vari aspetti della vita aziendale: dal profilo organizzativo, alle attività di ricerca e sviluppo, dalle strategie di marketing alla comunicazione istituzionale, attraverso le esperienze e le case histories. Durante il modulo saranno previsti interventi anche sul tema delle patologie croniche, con un’attenzione particolare al monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva; e su criticità e ruolo dell’azienda nello sviluppo di un farmaco.
Il Corso prevede il rilascio di 15 crediti formativi universitari e la partecipazione di 35 ‘manager’, rappresentanti delle 5 Associazioni promotrici e altre 8 Associazioni che hanno aderito al progetto: AMICI, AIBAT, ALOMAR, Comitato Pazienti Cannabis Terapeutica, Diabete Lazio, Famiglie SMA, FANEP, Fondazione Corazza.
La Scuola Superiore di Politiche per la Salute-CRIFSP ha tradotto in un programma formativo articolato in sei moduli mensili di tre giornate ciascuno le esperienze e i bisogni delle Associazioni, che avevano da tempo identificato l’esigenza di certificare le competenze necessarie alle figure professionali apicali per essere interlocutori sempre più ascoltati dalle Istituzioni.
Il Corso di Formazione Permanente “Formare le Associazioni impegnate per la salute” è realizzato grazie al contributo incondizionato di Alfasigma, Amgen, Biogen, Bristol-Myers Squibb, Celgene, Fondazione MSD, GlaxoSmithKline, Lilly, Novartis, Roche e Sanofi Genzyme.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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