Skip to main content

Ambiente. “Mettiamo radici per il futuro”, l’Emilia-Romagna è più verde: già distribuite quasi 260 mila alberi in meno di tre mesi. L’assessore Priolo: “Un risultato che dimostra la sensibilità e la cura degli emiliano-romagnoli per l’ambiente”

Grazie alla campagna regionale, ritirati gratis da singoli cittadini, imprese, comuni e associazioni attraverso una rete di vivai accreditati. Obiettivo 4,5 milioni di nuove piante entro il 2025. E c’è ancora tempo per aggiungere un albero ai regali di Natale. I dati aggiornati sulla ripartizione delle piantine per provincia. In campo anche Arpae e l’Agenzia regionale per la protezione civile

Bologna – L’Emilia-Romagna sempre più verde. Quasi 260 mila alberelli messi a dimora in poco meno di tre mesi da singoli cittadini, scuole, enti e associazioni nell’ambito della campagna “Mettiamo radici per il futuro“. È il traguardo finora raggiunto dal grande piano green messo in campo dalla Regione che punta ad ampliare la superficie boschiva e le aree verdi per dare un contributo alla lotta ai cambiamenti climatici e migliorare la qualità dell’aria con la distribuzione gratuita, grazie ad una rete di vivai accreditati, di 4,5 milioni di specie arboree, una per ogni abitante, nei prossimi quattro anni.

Un piano senza precedenti nel nostro Paese per la cui realizzazione la Giunta regionale ha stanziato 14,2 milioni di euro e che in queste giornate si arricchisce di nuove iniziative come: “A Natale aggiungi un albero ai tuoi regali”. Un progetto ideato dalla Regione stessa e che vede come protagoniste anche l’Agenzia regionale di protezione civile e Arpae, l’Agenzia per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna.

Le due Agenzie regalano una piantina ai propri dipendenti che ne fanno richiesta, oltre a partecipare ad altri progetti specifici. Nel frattempo, cresce l’interesse da parte dei Comuni, molti già al lavoro sui progetti per incrementare il patrimonio di verde pubblico dell’Emilia-Romagna.

“Il piano è partito il 1^ ottobre- sottolinea con soddisfazione l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo- e sta riscuotendo un grandissimo successo, nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria e al maltempo delle ultime settimane, a dimostrazione della sensibilità e della cura degli emiliano-romagnoli per l’ambiente. Tantissime le associazioni, le scuole, i comuni e altri enti, oltre ovviamente ai singoli cittadini, che ci hanno interpellato per proporre progetti di grande interesse per le nostre comunità. Iniziative già partite o che potranno essere sviluppate a partire dal prossimo anno. Grazie a questo impegno collettivo- chiude l’assessore-, che si affianca alle altre misure previste dal Patto per il Lavoro e il Clima sottoscritto con le parti sociali solo pochi giorni fa, tra 4 anni avremo oltre 10 mila ettari verdi in più. Il che, tradotto, significa azzerare 45 mila tonnellate di CO2 all’anno, avere città più vivibili, paesaggi più belli, aria e acque più pulite”.

I progetti di Arpae e Agenzia regionale di protezione civile

La distribuzione ai dipendenti di Arpae delle piante è partita in questi giorni. Sono oltre 150, al momento, quelli che hanno già aderito. E sono in arrivo due boschi urbani, a cura dell’Agenzia ambientale.

“Abbiamo raccolto con entusiasmo l’invito a partecipare alla realizzazione dei progetti di forestazione urbana- rimarca il direttore generale, Giuseppe Bortone- e stiamo provvedendo alla consegna ai dipendenti che si sono prenotati. Per la parte rimanente, fino a coprire il numero totale dei nostri dipendenti, parteciperemo alla creazione di due boschi urbani: uno a Parma, all’interno del campus universitario, l’altro a Ravenna, in un’area indicata dal Comune. Sarà il nostro contribuito a un progetto di grande valenza ambientale per contrastare il cambiamento climatico e rendere più bello e verde il territorio in cui viviamo”.

Già scattata la mobilitazione anche all’interno dell’Agenzia regionale di protezione civile: sarà il Coordinamento regionale dei volontari, appena rientrati dal fronte dell’emergenza Panaro, a farsi carico del ritiro presso i vivaisti accreditati e della distribuzione delle piantine a tutti coloro che ne faranno richiesta tra gli oltre 480 dipendenti dell’Agenzia. Una volta ritirati, gli alberelli devono essere conservati con cura fino al nuovo anno: va infatti ricordato che la messa a dimora delle nuove piante, nel rispetto delle buone pratiche colturali, va fatta da inizio febbraio a fine marzo oppure in autunno.

Le iniziative dei Comuni: alcuni progetti significativi

Il piano regionale per la rivoluzione verde sta riscuotendo grande interesse non solo da parte dei singoli cittadini, ma anche dei Comuni, soprattutto laddove ce n’è più bisogno come nelle zone di pianura e nelle aree maggiormente urbanizzate. Tra i Comuni più grandi che hanno inserito i boschi urbani nei rispettivi strumenti di pianificazione urbanistica c’è, ad esempio, Modena. Molto interessante anche il progetto avviato a Forlimpopoli, che ha saputo coinvolgere i giovani, valorizzando il Parco dei nuovi nati, avviato 28 anni fa. A Bertinoro è partito il progetto per donare un albero ad ognuno dei circa 1200 studenti.

Si sta muovendo anche Fidenza (Pr), che intende dar vita a due aree di riforestazione: il “Bosco di Maia”, 13 mila metri quadrati dedicati alle api e agli altri insetti impollinatori, e il “Bosco la bionda”, altri 8 mila metri quadrati di verde pubblico. Spostandosi nel bolognese il comune di Casalecchio di Reno pianterà circa un migliaio di arbusti all’interno del Parco Faianello. Infine, tra i comuni più piccoli merita una menzione Calendasco (Pc), che nell’ambito della campagna “A Natale aggiungi un albero ai tuoi regali” ha raccolto in pochi giorni, solo in base al tam tam via social, oltre 200 prenotazioni su una popolazione di circa 2.400 abitanti. Un vero e proprio record.

La distribuzione per provincia

Ecco il dettaglio della distribuzione delle piantine sul territorio, con i dati aggiornati a giovedì 17 dicembre. In totale sono 258.586. In provincia di Parma ne sono già state consegnate 55.804; seguono nell’ordine Reggio Emilia (49.706), Modena (42.871), Bologna (32.947), Forlì-Cesena (30.598), Ravenna (13.942), Piacenza (12.364), Ferrara (11.425) e Rimini (8.929). Le specie arboree più gettonate sono quercia, leccio, farnia, frassino, agrifoglio, sorbo.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it