Skip to main content

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

in Emilia-Romagna 8 Comuni al voto domenica. Oltre 79mila elettori chiamati alle urne. Nel reggiano anche referendum consultivo tra 3900 cittadini per la fusione a 4

Sono 8 i Comuni dell’Emilia-Romagna che domenica 31 maggio andranno al voto per eleggere il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale. E sono 4 i Comuni reggiani nei quali i cittadini saranno chiamati nella stessa giornata del 31 ad esprimersi per il sì o il no alla fusione.

Le elezioni amministrative

Per quanto riguarda le amministrative sono oltre 79mila gli elettori complessivamente chiamati alle urne.
Nella rosa non c’è nessun capoluogo di provincia mentre solo Faenza e Bondeno superano i 15mila abitanti e potrebbero, quindi, eventualmente andare al ballottaggio nel caso nessuno dei candidati raggiungerà il 50%. Si voterà in un solo giorno, dalle 7 alle 23 di domenica prossima.
La data dell’eventuale ballottaggio è fissata per il 14 giugno.

Provincia di Ravenna
La città più grande in cui le urne saranno aperte è Faenza, in provincia di Ravenna: andranno al voto 45.242 elettori (21.762 maschi e 23.480 femmine).
In corsa, ricandidato, il sindaco uscente del centrosinistra Giovanni Malpezzi (sostenuto da Pd, Italia dei valori e da due liste civiche “La tua Faenza” e “Insieme per cambiare).
A sfidarlo altri 8 candidati: Gabriele Padovani (sostenuto da Lega Nord e lista civica “Gabriele Padovani sindaco”), Tiziano Cericola (per la lista civica “Rinnovare Faenza” sostenuta anche da Fora Italia, Fratelli d’Italia e Nuovo Psi), Alessio Grillini (lista “Io Faentino”), Massimo Bosi (esponente del Movimento 5 Stelle), Edward Jan Necki (“L’altra Faenza”), Claudia Berdondini (“Per riavere Faenza”), Emanuele Visani (“Comitato Faventia”) e Mirko Santarelli di (Forza Nuova).

Provincia di Ferrara
In Regione si voterà anche a Bondeno (Ferrara) per eleggere il successore dell’attuale capogruppo della Lega Nord in Regione Alan Fabbri.
I 12.159 elettori (5.806 maschi e 6.353 femmine) sceglieranno il proprio sindaco tra i candidati Fabio Bergamini (sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega Nord e due liste civiche “…e avanti!” e “Uniti di centro”), Luca Pancaldi (lista civica “Luca Pancaldi sindaco”) e Massimo Sgarbi (Pd e lista “Noi per voi”).

Provincia di Forlì-Cesena
A Verghereto, in provincia di Forlì-Cesena, sono chiamati al voto 1.635 elettori (837 maschi e 798 femmine). I candidati a sindaco sono Moreno Bernarbini (Lega Nord), Enrico Salvi (lista “Protagonisti del territorio”) e Federico Sensi (“Siamo Verghereto”).

Provincia di Parma
Urne aperte anche in 3 Comuni del parmense: Soragna, Fontevivo e Varano de’ Melegari. I 4.250 elettori di Soragna (2.082 maschi e 2.168 femmine) sceglieranno il proprio sindaco tra Salvatore Iconi Farina (sostenuto dalla lista civica “Continuità, trasparenza, impegno”), Maria Pia Piroli (Centro-destra sostenuto da Lega Nord, Fratelli d’Italia, Alleanza nazionale e lista civica) e Giuseppe Finzi (lista civica “Soragna democratica”).
A Fontevivo saranno chiamati alle urne 4.181 elettori (di cui 2.068 maschi e 2.113 femmine) e si confronteranno 5 candidati: Lucia Mirti (sostenuta dalla lista civica “Democratici insieme”), Juri Musini (lista “Fontevivo in movimento”), Liberata Manghi detta Nadia (“lista “Fontevivo bene comune”), Tommaso Fiazza (Centro-destra, sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Alleanza nazionale e lista civica) e Raffaella Pini (lista civica “Viviamo Fontevivo”).
Sono 2.117 gli elettori a Varano de’ Melegari (di cui 1.039 maschi e 1.087 femmine) che sceglieranno tra Luigi Bassi (lista civica “Storia e futuro”) e Giuseppe Restiani (lista civica “Guardando al futuro”).

Provincia di Reggio Emilia
Al voto anche i cittadini di 2 Comuni del reggiano. A Canossa i 3.020 elettori (1.522 maschi e 1.498 femmine) dovranno scegliere tra 3 candidati a sindaco: Alfredo Gennari (sostenuto dalla lista “Canossa con Gennari”), Luca Bolondi (“Uniti per Canossa”) e Alberto Bizzocchi (Fratelli d’Italia). A Luzzara andranno al voto 6.604 elettori (di cui 3.294 maschi e 3.310 femmine). Sono 4 i candidati: Massimo Comunale (“L’altra Luzzara”), Andrea Costa (Pd e Sel), Renata Bertazzoni (Centrodestra per Luzzara) e Chiara Sacchi (Lega Nord).

Il referendum consultivo
Nella stessa giornata, nell’Appennino reggiano, si terrà anche la consultazione referendaria a Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto.
I 3.903 cittadini dei 4 Comuni (1.932 maschi e 1.971 femmine) dovranno esprimersi sulla proposta di fusione e scegliere anche il nome del futuro unico Comune (tra Ventasso, Nasseta, Crinale Reggiano, Crinale dell’Alto Appennino Reggiano, Alto Appennino Reggiano,Nasseta e Valle dei Cavalieri, Vallisneri, Due Valli).

I risultati sull’esito del referendum, oltre ai dati sulla partecipazione (alle 14 e alle 22), saranno online sul sito dell’Assemblea legislativa regionale al link:
http://www.assemblea.emr.it/fusione-di-comuni/fusioni-in-corso/alto-appennino-reggiano

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it