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da: organizzatori

Dalla Feltrinelli di Piazza Ravegnana, il via presentazioni del libro di Camilla Ghedini e Brunella Benea che chiede l’Istituzione della Giornata Nazionale dell’Amante

Con la provocazione della richiesta, all’«Illustrissimo Signor Ministro all’Economia», dell’istituzione della Giornata Nazionale dell’Amante, si apre AMO TE… starò con lei per sempre (Giraldi Editore www.giraldieditore.it) di Camilla Ghedini e Brunella Benea. «In un’Italia che fa della famiglia il proprio motore economico, sociale e morale – scrivono le protagoniste – si ritiene che il ruolo dell’Amante debba essere riconosciuto nel suo valore istituzionale». Non solo perché con la sua presenza garantisce la continuità della famiglia tradizionale – quando mai lui lascia la consorte, se non quando lei lo sbatte fuori casa? – ma perché per vocazione allo svilimento spende in maniera compulsiva, favorendo il rilancio dei consumi tanto auspicato da ogni Governo. Poco meno di 200 pagine per sviscerare il famoso triangolo composto da Lui, Lei e l’Altra. Dove l’altra però, si è stancata di stare nascosta e passare per scostumata sfascia famiglia e ha deciso che … basta! Che è arrivato il momento di rivendicare la propria dignità. «L’Amante – così si chiude la richiesta – dà un fattivo contributo al benessere di questa nostra Italia tutta». Un viaggio ironico e spassoso attorno alle vicende di Anita e Florinda, due donne sentimentalmente imbranate attratte tanto dall’oroscopo quanto dalla politica. Ma un libro, anche, sull’amicizia, che aiuta a fare pace con se stesse, con le proprie omissioni, con la paura di aver tradito il prossimo per l’auto costrizione a ‘tacere’. Con una seconda parte ironica e dissacrante, Appendice. La storia in pillole, di cui protagonista è il Grillo Parlante, coscienza interiore affidata alla voce delle amiche. «Me lo ha assicurato, appena il momento sarà opportuno lascerà la moglie. Ha capito che la vera vita è con me, che sono il suo mondo». Amiche-Grillo Parlante: «Questa storia non sarà diversa. Non è vero che non può vivere senza di te, semplicemente tu gli rendi meno noiosa la routine». AMO TE … starò con lei per sempre non è un diario, non è la celebrazione dell’Amante, sia chiaro. Non c’è né compatimento né compiacimento, non c’é esaltazione né giustificazione. Nessuna guerra alle mogli, e nessun vittimismo, perché di sicuro qualche amante felice c’è. Come c’è la presa d’atto che questa figura esiste e resiste da secoli, con tutte le emozioni e le complicazioni dal caso. Anche se, a ben rifletterci, c’è da chiedersi: nuoce a qualcuno?
Dalla Libreria Feltrinelli di Piazza Ravegnana, parte martedì 16 settembre alle 18.00 – con secondo appuntamento bolognese venerdì 19 ore 21.00, alla Festa dell’ Unità – il ‘tour’ “Amanti alla riscossa” dal libro AMO TE…starò con lei per sempre (Giraldi Editore), di Camilla Ghedini e Brunella Benea, il primo romanzo in cui si chiede l’istituzione della Giornata Nazionale dell’Amante, ironica ‘provocazione’ per sdoganare una figura che da sempre esiste e resiste..

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Riceviamo e pubblichiamo

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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