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da: ufficio stampa A.N.B.I.

LIVELLI DEI GRANDI INVASI IN PICCHIATA, PO IN CRISI E AL SUD NON VA MEGLIO.
LA GRANDE SETE DEL PAESE ITALIA; ANBI NE PARLERA’ MERCOLEDI E GIOVEDI TRA BAVENO ED EXPO MILANO.

In questa estate torrida, in Italia, se non è ancora emergenza siccità, è però allarme per le risorse idriche, cui i Consorzi di bonifica stanno facendo fronte con appropriate manovre idrauliche e turnazioni irrigue.
In molte situazioni si stanno attivando “tavoli di concertazione” per rendere compatibili, in un momento di crisi, i molteplici interessi, che ormai ricadono sulla risorsa acqua.
I livelli dei grandi bacini del Nord (soprattutto lago di Como e lago d’Iseo) sono al di sotto delle medie stagionali e stanno diminuendo velocemente; analogamente va detto per la portata del fiume Po, dal quale deriva la gran parte dell’irrigazione a servizio del “made in Italy” agroalimentare (l’84% dipende dalla disponibilità d’acqua).
Apprensioni cominciano ad esserci anche nel Centro-Sud, dove la presenza di grandi bacini artificiali aveva finora evitato stress idrici. I primi segnali d’allarme arrivano dal Molise, dove iniziano a registrarsi tensioni sull’utilizzo dell’acqua, oggi più che mai bisognoso di un’oculata programmazione, ferma restando la priorità agricola dopo quella umana, come previsto dalle norme.
A rendere nota tale situazione è l’ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio e Acque Irrigue).
“E’ in questi momenti –commenta Francesco Vincenzi, presidente ANBI – che emerge la cultura idraulica degli enti consortili di gestione collettiva dell’irrigazione ed i grandi progressi, realizzati dalle tecniche colturali nelle campagne italiane, il cui fabbisogno idrico, secondo dati del Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali, è sceso a circa il 30% delle necessità nazionali d’acqua; tale percentuale è inferiore alla media europea, ma soprattutto alla media mondiale indicata nel 70%.”
Il modello italiano di irrigazione, oggetto di interesse internazionale e la costante ricerca di ottimizzazione d’uso della “risorsa acqua” saranno fra i temi al centro della due giorni “IL CIBO E’ IRRIGUO”, che ANBI inaugurerà nel pomeriggio di mercoledì 22 Luglio p.v. a Baveno (in provincia di Verbania) per proseguire il giorno dopo, giovedì 23 Luglio, ad Expo Milano.
Assieme al Ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti ed all’eurodeputato già Ministro dell’Agricoltura, Paolo De Castro, si confronteranno parlamentari, esponenti del Governo, assessori regionali, docenti universitari, magistrati, esperti, presidenti delle Organizzazioni Professionali Agricole.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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