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Da: Organizzatori

12 settembre 2019 – Anche a Ferrara arriva il Talent Day McDonald’s. Il 14 settembre, McDonald’s apre le porte a tutti per raccontare cosa vuol dire lavorare da McDonald’s e per raccogliere i cv di chiunque voglia candidarsi.

L’iniziativa ha l’obiettivo di attrarre giovani talenti che vogliano mettersi alla prova e iniziare una nuova carriera, candidandosi a ricoprire le 1.000 posizioni ancora aperte in tutta Italia per il 2019. È rivolta, inoltre, a tutte le persone che desiderano scoprire come si lavora all’interno di un ristorante McDonald’s.
Il Talent Day McDonald’s sarà per i candidati un’occasione concreta per incontrare i dipendenti McDonald’s – dal direttore al manager ai crew – ascoltare le loro storie ed esperienze, scoprire cosa fanno e quali sono i percorsi di formazione e le opportunità di carriera.
L’evoluzione che i ristoranti McDonald’s stanno vivendo in questi anni, con un focus sempre più spostato sulla relazione interpersonale grazie a nuovi servizi come il servizio al tavolo, l’accoglienza e l’intrattenimento per le famiglie, sta modificando radicalmente il lavoro, sempre più orientato al cliente – 1 milione ogni giorno negli oltre 600 ristoranti in tutta Italia -, al suo ascolto e alla soddisfazione delle sue esigenze.
“Questa iniziativa significa molto per noi. Apriamo le porte dei nostri ristoranti per raccontarci, attraverso i nostri dipendenti che accoglieranno candidati e chiunque sia interessato a conoscere meglio la nostra realtà in tutti i ristoranti d’Italia raccontando cos’è il lavoro da McDonald’s e le loro esperienze”, ha dichiarato Massimiliano Maffioli, Chief People Officer di McDonald’s Italia “Siamo un’azienda in forte crescita e cerchiamo talenti per continuare a farlo insieme. L’obiettivo del Talent Day è mostrare le opportunità che McDonald’s offre in termini di carriera, crescita e percorsi che permettano di realizzare progetti e aspirazioni personali”.
McDonald’s conta in Italia 24.000 dipendenti che lavorano in 600 ristoranti distribuiti su tutto il territorio nazionale. La maggior parte è composta da donne (62%), che costituiscono anche il 50% degli store manager. L’età media dei dipendenti è 31,5 anni, 30 per i crew, 35 per i manager e 39 per gli store manager. Il 92% dei dipendenti che lavora da McDonald’s è assunto con contratti di apprendistato o a tempo indeterminato.
Per ulteriori informazioni e per candidarsi www.mcdonalds.it/entra-nel-team/lavorare-da-mcdonalds

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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