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da: Ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Taglio del nastro per “Fisica e Metafisica. La scienza ai tempi di De Chirico e Carrà”, la Mostra scientifica dedicata alla storia della Fisica e raccontata attraverso gli strumenti che ne hanno segnato l’evoluzione negli anni a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento, che sarà inaugurata sabato 14 novembre alle ore 11 a Palazzo Turchi Di Bagno, (Corso Ercole I D’Este, 32), organizzata dal Sistema Museale di Ateneo e dal Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara.

L’esposizione, realizzata in occasione della mostra d’arte dedicata alla pittura metafisica di Palazzo dei Diamanti, vedrà esibiti gli strumenti scientifici storici appartenenti alla Collezione Instrumentaria delle Scienze Fisiche di Unife.
L’ispirazione per la mostra è il legame di amicizia, la conoscenza e frequentazione che Giorgio de Chirico ebbe negli anni in cui visse a Ferrara (1915-18) con un professore di Fisica dell’Università, Giuseppe Bongiovanni (Lugo 1851 – Siena 1918), personaggio molto noto nell’ambiente scientifico italiano e internazionale dell’epoca. De Chirico frequentava l’Osservatorio meteorologico, sito in cima alla torre di Santa Caterina del Castello Estense, diretto da Bongiovanni, che si occupò di ricerca in diversi campi della Fisica e si dedicò con passione all’insegnamento. Fu anche direttore del Gabinetto di Fisica di Ferrara, di cui utilizzava gli strumenti sia per la didattica che per le ricerche in ambito fisico e meteorologico. E proprio alcuni di questi strumenti sono oggi conservati presso la Collezione Instrumentaria delle Scienze Fisiche di Unife.
“Osservando alcuni dipinti dei maestri Giorgio de Chirico e Carlo Carrà – afferma il Prof. Paolo Lenisa del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra di Unife – abbiamo notato la presenza di alcuni oggetti che, agli occhi di un fisico, possono essere ricondotti a strumenti scientifici. Per questo, abbiamo abbinato una selezione di opere di Giorgio de Chirico e Carlo Carrà a strumenti scientifici della nostra Collezione e, attraverso questi strumenti, cercato di raccontare l’evoluzione della Fisica in quegli anni. L’organizzazione di questa Mostra che propone al pubblico un’interessante sinergia tra arte e scienza, ha fatto emergere due diversi aspetti legati all’Ateneo estense. Il primo, storico, testimonia che esso è sempre stato punto di riferimento nel tessuto socioculturale cittadino e non solo. Il secondo, attuale, è associato alla responsabilità dell’Università nella valorizzazione e nell’orientamento delle risorse giovanili. Mi preme infatti sottolineare come sia proprio grazie al competente ed entusiastico apporto di giovani assegnisti di ricerca e dottorandi che si è resa possibile la realizzazione di questo evento.”
L’evento è stato realizzato grazie al supporto dell’ Università di Ferrara, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, di ASCOM e del Gruppo HERA e con il patrocinio del Comune di Ferrara, di Scienza Per Tutti (INFN), dell’Associazione per l’Insegnamento della Fisica, del Gruppo Storia della Fisica e della Società Italiana di Fisica.
Per informazioni: Carlotta Cocchi – 0532/293554 – 338/6195391

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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