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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Con un programma ricchissimo di iniziative ed eventi ed una miriade di occasioni di svago e di intrattenimento, sabato prossimo, 26 settembre 2015, si alzerà il sipario sull’attesissimo appuntamento gastronomico della Sagra dell’anguilla, giunta quest’anno alla XVII edizione. Dopo aver ringraziato l’Assessore Regionale al Turismo Andrea Corsini, gli altri relatori intervenuti, gli organizzatori ed il mondo imprenditoriale e dell’associazionismo, il Sindaco Marco Fabbri ha evidenziato che “deve crescere la consapevolezza che sul territorio si possono trascorrere vacanze tutto l’anno. C’è voglia di crescere tanto e Comacchio vuole guardare al futuro, per aprirsi al mondo. Se ci crediamo tutti e non solo un sindaco – ha aggiunto -, dopo il salto di qualità compiuto, il territorio può davvero spiccare il volo.” Come specificato dal Sindaco, la sagra dell’anguilla, evento gastronomico che da sempre connota gli elementi identitari del territorio, si inserisce in una programmazione strutturata, che da due anni a questa parte ha consentito all’evento di crescere in maniera esponenziale, anche grazie alla promozione invernale nei mercati e nelle fiere internazionali. L’Assessore al Turismo Sergio Provasi, sottolineando che “una buona sagra è la degna cornice di una stagione sinora più che soddisfacente”, ha ricordato tra le tante iniziative che spaziano tra arte, natura, archeologia, fotografia, musica, teatro, anche il cooking show di un prestigioso chef giapponese, che sbarcherà a Comacchio, insieme ad una troupe nipponica, il 3 ottobre prossimo. Vaide Pozzati, Presidente dell’U.S. Volania Calcio, in qualità di referente per la gestione dello stand gastronomico della sagra e di tutti gli eventi collaterali, parlando di “programma ambizioso”, ha ringraziato tutte le associazioni, gli enti ed i commercianti che hanno assicurato la loro collaborazione per la miglior riuscita dell’evento. Non vi è dubbio che tra le novità più significative dell’edizione 2015 della “Sagra dell’anguilla”, spiccano le visite guidate in centro storico con Ciceroni d’eccezione. Per il sabato di apertura (26/09) sarà niente poco di meno che il critico d’arte VITTORIO SGARBI a condurre gratuitamente i visitatori alla scoperta delle emergenze architettoniche su e giù tra ponti e canali (dal Trepponti, all’Ospedale settecentesco degli Infermi, dalla Loggia del Grano, passando per il Duomo e la Chiesa del Carmine, sino al Loggiato dei Cappuccini e al Santuario di Santa Maria in Aula Regia). A seguire, sabato 3 ottobre sarà il Primo Cittadino, MARCO FABBRI a vestire i panni di guida turistica d’eccezione in centro storico, mentre sabato 10 ottobre toccherà alla celebre maratoneta Laura Fogli, plurimedagliata campionessa olimpica, icona dell’atletica leggera italiana nel mondo. La cartoguida in distribuzione racchiude tuttavia il programma ricchissimo della sagra, consultabile anche sul sito www.sagradellanguilla.it . Plaudendo al “lavoro prezioso che si sta portando avanti a Comacchio sul brand identity, ossia sulla promozione del territorio come prodotto”, l’Assessore Regionale al Turismo Sergio Corsini, definendosi “un grande mangiatore di anguille”, si è detto ben contento di partecipare alla conferenza stampa di presentazione della sagra. Corsini, elencando i primi, seppur parziali, ma esaltanti dati dell’andamento di stagione, ha assicurato l’impegno della Regione Emilia Romagna a finanziare la promozione Mab Unesco Parco del Delta con risorse ingenti (pari a 200mila euro). “Il Comune con operatori privati ha deciso di puntare sui tratti identitari del territorio – ha aggiunto Corsini – insieme all’ambiente e al Parco del Delta. Questo è un esempio virtuoso in un contesto di promozione turistica pubblico/privata. La Regione farà la sua parte a sostenerlo.” Appuntamento dunque per i prossimi 3 fine settimana, all’insegna del gusto con la regina delle valli di Comacchio, l’anguilla, protagonista assoluta allo stand gastronomico, allestito dietro al supermercato Coop di Via Fattibello. Vale la pena di consultare il programma della sagra, per scoprire un’infinità di occasioni di intrattenimento per grandi e piccini.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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