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da: ufficio stampa Comitato Elettorale Vittorio Anselmi, Candidato Sindaco di Ferrara

Ieri il candidato sindaco Vittorio Anselmi ha partecipato all’incontro organizzato dai residenti Gad presso il Grattacielo, facendo il punto in merito ai numerosi aspetti che ruotano attorno al tema della sicurezza.

“Una città più sicura offrirebbe molte più opportunità di fruizione da parte dei suoi cittadini. Oggi invece in molti quartieri, specie presso il Grattacielo e più in generale in tutta la Gad – ha sottolineato il candidato sindaco del centrodestra – la situazione è allarmante. A dirlo non siamo più solo noi, ma un numero sempre crescente di residenti. Questo, mi spiace dirlo, è frutto di politiche fallimentari, adottate dall’amministrazione comunale che ha sottovalutato una situazione che peggiorava progressivamente nel tempo, ricorrendo a provvedimenti del tutto blandi e di facciata, che sicuramente non hanno dato credito ai segnali che arrivavano dai cittadini di queste zone. Quando le fasce più deboli, come le donne, i bambini, gli anziani, sono limitati nella possibilità di godersi gli spazi pubblici perché diventati luoghi dediti a spaccio e prostituzione, vuol dire che qualcosa decisamente non va. E i dati illustrati nel corso dell’ultimo anno dalla Questura dimostrano che la mancanza di sicurezza non è solo una ‘percezione’, come sminuito a più riprese dal Comune di Ferrara in questi anni, ma una triste realtà.
Come fare a uscire da questo stato? Io partirei dalle cose basilari, su cui l’amministrazione è stata assente: tornare a far rispettare le regole, attraverso l’autorità di cui dispone. Non solo, naturalmente. Il Comune deve avere un ruolo chiave nel sensibilizzare le forze dell’ordine fornendo loro sostegno e mettendo a disposizione spazi appositi per il controllo di queste aree, ascoltare di più i cittadini, installare telecamere di videosorveglianza finché la situazione non è tornata alla normalità. Sono cose semplici ma che Tagliani si è ben guardato di fare, per non urtare la sensibilità ‘buonista’ di parte del suo schieramento.
Nel lungo periodo, poi, ho in mente soluzioni che fronteggiano la poca sicurezza, sconfiggendo il degrado. È un peccato – ha proseguito Anslemi – che un quartiere nato come Giardino, sia stato progressivamente abbandonato a se stesso. La riqualificazione che ho in mente, passando anche attraverso la ricollocazione dello Stadio Paolo Mazza in un altro punto della città, nasce proprio con l’intento di cambiare volto a queste zone, facendole tornare parti integranti di una città Patrimonio dell’Unesco”.

APPUNTAMENTI

Domani in mattinata Anselmi parteciperà ad un incontro presso Confartigianato.
Sempre domani, dalle ore 16 alle ore 19, Forza Italia sarà presente in centro con un banchetto situato in corso Martiri della Libertà nei pressi della farmacia Perelli.
Domenica, negli stessi orari, il banchetto sarà invece situato sempre in corso Martiri della Libertà di fronte all’ottica Beltrami.
Ai banchetti di Forza Italia prosegue la raccolta firme per Ferrara polo museale e per liberare il Castello Estense dagli uffici. È possibile scaricare il modulo dell’iniziativa che sta raccogliendo un largo successo, dal sito www.matteofornasini.it.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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