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da: Ferrara sotto le Stelle

Una voce meravigliosa che rimanda agli anni ’60 e ’70 del soul e del blues, accompagna la chitarra di questo incredibile artista; attivo da oltre 10 anni di onorata carriera, il “trovatore del soul” sarà protagonista di un tour unplugged nel prossimo aprile

Cody ChesnuTT è un cantastorie soul, le cui canzoni sono sincere e socialmente consapevoli al punto da aver innalzato gli standard e il livello di quello che la moderna musica soul dovrebbe essere. Il 2015 lo vedrà protagonista di un tour unplugged, intimo e raccolto, che farà tappa mercoledì 15 aprile 2015 alla Sala Estense di Ferrara.
Cody ChesnuTT è un fenomeno tutto underground.
Nasce nel 1968 ad Atlanta, in Georgia. Nel 1992 lascia il lavoro per tentare di realizzare il suo sogno come musicista, Cody comincia infatti a strimpellare con la chitarra quando è ancora un ragazzino. Crescendo la passione per la musica non accenna a diminuire, tanto che, finita l’adolescenza, il giovane diventato ormai chitarrista provetto, si trasferisce a Los Angeles.
Il suo non è un salto nel buio vero e proprio: il padre è impresario di molte band locali e Cody non fatica a trovare un gruppo, i Crosswalk, con cui farsi le ossa.
Il nuovo millennio vede la pubblicazione di un immenso diario musicale: “The Headphone Masterpiece”, un genuino, artigianale, creativo progetto di proporzioni epiche. Il doppio cd contiene la bellezza di 36 tracce, tutte registrate e mixate dall’autodidatta Cody.
Il disco, anche se frammentario, è un mix colto ed efficace di molteplici stili e culture eterogenee (bianca o nera non fa differenza, Cody si trova suo agio con entrambe) degli ultimi 30 anni. La fama cresce, lenta ma inesorabile, per subire una decisa impennata quando viene chiamato a partecipare allo Smokin’ Grooves tour al fianco di Lauryn Hill e Outkast, occasione che gli permette di essere conosciuto e apprezzato da molti artisti di spessore, tra cui Macy Gray, Nelly Furtado e The Roots. Proprio a questi ultimi Cody ChesnuTT “presta” quello che è forse il suo brano migliore e più rappresentativo (“The Seed”, un ibrido di rock e black music riproposto dalla crew di Philadelphia nell’album “Phrenology” con il titolo “The Seed 2.0”) per una cover che vede lo stesso Cody nei panni del performer principale. La canzone ha un immediato successo radiofonico e televisivo internazionale, sospinta da un videoclip che viene trasmesso per settimane in heavy rotation sul circuito di MTV.
In seguito ad un periodo di ritiro in famiglia successivo alla fama ottenuta grazie a questo singolo, Cody torna sulle scene nel 2012 e descrive in “Landing On A Hundred’s”, con immagini vive, il percorso di un uomo sulla via della redenzione, dopo anni da playboy e dipendenza da crack, e il potere e la forza di un amore coniugale che brucia lentamente. Il titolo dell’album si riferisce al modo di dire slang “Keeping It One Hundred,” ovvero essere totalmente sinceri, e per gli amanti del vero, profondo soul americano è un must-have. Come racconta Cody: “Questo lavoro è incredibilmente significativo per me: rappresenta il viaggio che ho compiuto dal mio ultimo album. Le parole sono sufficienti a descrivere quanto io sia emozionato per questa mia musica.”
Da allora il suo viaggio non si è mai fermato e farà tappa nel nostro paese la prossima primavera.
Di seguito i dettagli:
CODY CHESNUTT
- A Concert and Conversation with Cody ChesnuTT “Unplugged” –

15.04.15 | Sala Estense, Ferrara
- anteprima Ferrara Sotto le Stelle 2015 –
Ingresso, posto unico € 20,00 + d.d.p

Biglietti in vendita su www.hubmusicfactory.com e prevendite disponibili a partire dalle ore 12 di lunedì 1 dicembre attraverso i circuiti di vendita Bookingshow, Vivaticket e Ticketone.

Sito ufficiale: www.cchesnutt.com

Info al pubblico:

www.hubmusicfactory.com

www.ferrarasottolestelle.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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