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Da: Libreria Altrove
SABATO 6 APRILE ORE 18:00 – MARTIGNANI
COMUNICATO STAMPA:

Sabato 6 aprile, alle ore 18:00 la Libreria Altrove di Ferrara ospiterà la scrittrice Laura Martignani, che presenterà il saggio L’indebolimento dei legami umani. Come la competizione ha progressivamente ridotto la solidarietà, edito dalla casa editrice pavese Divergenze.
Laura Martignani è nata nel 1998 a Bologna. Ha scoperto la vocazione per la scrittura ai tempi dei diari segreti. Dopo un’infanzia e un’adolescenza trascorse tra la città natale e Ferrara, ha frequentato il liceo Carducci nella città estense e si è iscritta all’università di Verona, dove studia Lingue per il Commercio Internazionale. Inglese, russo e cinese, perché l’idioma del sol levante fa parte di lei da quando ne ha scoperto il fascino, trascorrendo il quarto anno di liceo nella patria dei ravioli a vapore. Nemmeno laggiù ha smesso di scrivere. A un paio d’anni dal suo rientro in Italia ha raccolto l’esperienza emotiva in un articolo, dal titolo Come ti disintegro i pregiudizi sulla Cina, pubblicato sulla web magazine Kultural.
Modera l’incontro la psicologa Marica Malagutti.

QUARTA DI COPERTINA:

L’indebolimento dei legami umani, ovvero come la competizione ha progressivamente ridotto la solidarietà, plaquette fuori collana in tiratura limitata, è un saggio breve ma illuminante su come la società dei consumi, con l’illusione del progresso, va allontanando tra loro gli uomini, e come l’inganno della lotta per il benessere stia minando alle basi il concetto di comunità. Una problematica quanto mai attuale di cui si evidenziano e discutono cause, manifestazioni e rimedi.

«Competere è diventato un fatto di quantità, di ramificazione distributiva e di efficacia dei messaggi pubblicitari da parte dell’industria, per spartirsi il cliente disposto ad annullare le sfide personali pur di avere l’utopia della comodità. Una comodità scontata solo sui cartellini, ma pagata a un prezzo sociale altissimo».

Postfazione e apparato critico a cura del filosofo Marco Vagnozzi.

Tutti i lettori sono invitati alla presentazione letteraria dell’autrice Laura Martignani, sabato 6 aprile alle ore 18:00, presso la Libreria Altrove in via Aldighieri 29, in centro a Ferrara.

DOMENICA 7 APRILE ORE 17:00 – GIANLUCA MOROZZI
COMUNICATO STAMPA:

Domenica 7 aprile, alle ore 17:00 presso la Libreria Altrove di Ferrara, lo scrittore bolognese Gianluca Morozzi, autore di numerosi bestseller, presenterà il suo ultimo romanzo Dracula ed io, edito dalla storica casa editrice milanese TEA.
Gianluca Morozzi è nato a Bologna nel 1971 e, dopo gli esordi con la casa editrice ravennate Fernandel, ha raggiunto il grande pubblico grazie al romanzo Blackout, un thriller interamente ambientato all’interno di un ascensore. È il chitarrista degli Street Legal, una tribute band che omaggia Bob Dylan. È anche conduttore radiofonico e tiene numerosi corsi di scrittura creativa. Ha pubblicato molti romanzi per le case editrici Fernandel, Guanda (Blackout, L’era del porco, Chi non muore, Lo specchio nero, Radiomorte, L’Emilia, o la dura legge della musica, Despero e la graphic novel Il vangelo del coyote, Colui che gli dei vogliono distruggere) e TEA (Gli annientatori).
Modera l’incontro Alberto Amorelli.

“Gianluca Morozzi possiede una disinvoltura stilistica innata.” – Sergio Pent, Ttl – La Stampa

QUARTA DI COPERTINA:

Tutti dormono, nella Casa dalle cantine che ridono. Dorme la Betty, dorme Lobo, dorme la mia rumorosa ex, forse dorme addirittura l’Orrido nella sua stanza insonorizzata. E io sono qua, nel centro di Bologna, che cerco ancora una volta di mettere per iscritto l’incredibile avventura che ho vissuto. Pur sapendo che sarà inutile, che le parole, come per magia, svaniranno non appena cercherò di condividerle. Io, che mi faccio chiamare Lajos come un calciatore ungherese, che possiedo una fumetteria, che ho pubblicato un paio di romanzetti di risibile successo, ho conosciuto il più famoso dei vampiri. Ho dubitato fino all’ultimo che fosse chi diceva di essere, nonostante mi riempisse di complicati discorsi sui segreti della mia città, su mistici circuiti e pietre con incomprensibili iscrizioni. Anche quando mi ha portato nel circolo segreto dei suoi simili, ho dubitato. C’è anche da dire che ero sempre ubriaco, che è una circostanza che ti porta a dubitare di ciò che suona come inverosimile. Poi ho visto. Nel santo nome di Bram Stoker, io ho visto. E vorrei raccontarlo, vorrei spiegare chi c’era dietro a quegli orribili omicidi che hanno sconvolto Bologna in questa estate di sangue e placenta. Ma non posso. Lui ha preso precauzioni. Lui. Dracula.

Non perdete la presentazione letteraria dell’autore Gianluca Morozzi, domenica 7 aprile alle ore 17:00, presso la Libreria Altrove in via Aldighieri 29, in centro a Ferrara.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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