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Da: Ufficio Stampa

ARENA CINEMATOGRAFICA ESTIVA LE PAGINE

Parco Pareschi (c.so Giovecca, 148)

Apertura Parco ore 21.00, inizio spettacoli ore 21.30

Venerdì 28 giugno ore 21.30

DAFNE, regia di Federico Bondi

RASSEGNA “ACCADDE DOMANI – UN ANNO DI CINEMA ITALIANO”

Al termine della proiezione incontro con il regista Federico Bondi e la protagonista Carolina Raspanti

L’Arena estiva torna al Parco Pareschi con un programma ricco di proposte per chi resta in città nel periodo estivo. Nella serata di venerdì 28, l’appuntamento alle 21.30 è con DAFNE di Federico Bondi, per la rassegna “ACCADDE DOMANI”.

Il film – vincitore del premio FIPRESCI nella sezione Panorama dell’ultima Berlinale – è la storia di un rapporto padre figlia che in seguito ad un evento drammatico si evolve, portando ai protagonisti ad una nuova consapevolezza.

Dafne ha trentacinque anni, un lavoro e molti amici. Portatrice della sindrome di Down, vive con i suoi genitori, ma l’equilibrio della sua vita viene sconvolto dalla morte improvvisa della madre. Dafne si trova costretta a dover affrontare il tragico evento; grazie all’affetto di chi la circonda e animata da una forte determinazione personale, trova la forza di reagire e di sostenere il padre, caduto in depressione. Ma un viaggio inaspettato che i due intraprenderanno nel tentativo di guardare avanti, li farà scoprire molte cose l’uno dell’altra.

Il ruolo di Dafne è stato affidato a Carolina Raspanti, che non ha solo interpretato la sceneggiatura, ma ne ha delineato letteralmente le caratteristiche del personaggio.

Drammatico ma di un umorismo spiazzante e reale, Dafne è un film sulla forza d’animo e sull’accettazione e superamento dei propri limiti.

La proiezione è il primo appuntamento della rassegna “Accadde domani. Un anno di cinema italiano” promossa da Fice Emilia Romagna. Al termine della proiezione seguirà l’incontro con Federico Bondi e Carolina Raspanti.

L’evento è organizzato grazie alla collaborazione con Coop Alleanza 3.0 che da tre anni sostiene l’arena cinematografica estiva non solo organizzando appuntamenti e proiezioni speciali, ma anche con un sistema di buoni spesa che vengono consegnati in cassa agli spettatori.

L’Arena cinematografica estiva Le Pagine è resa possibile dalla collaborazione tra l’Associazione Ferrara Sotto Le Stelle e Arci Ferrara, la manifestazione ha il Patrocinio del Comune di Ferrara e dell’Università di Ferrara.

INGRESSO Intero 6 € / Ridotto 4,50 € (Soci Arci, Soci Coop, studenti universitari).

Anche quest’anno al Parco sarà possibile acquistare abbonamenti da 10 ingressi che avranno validità per tutta la durata della manifestazione:

ABBONAMENTO 10 INGRESSI – 50 €

ABBONAMENTO 10 INGRESSI, SOCI ARCI – 35 € (tesseramento Arci estivo 7.50€)

In caso di maltempo non saranno previste proiezioni al Cinema Boldini.

Da: Ufficio Stampa

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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